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Parma, D’Aversa: “Vogliamo rifarci contro un Torino fisico e ben strutturato in momento positivo. Le critiche…”

Alessandro Collu
D'Aversa

Roberto D’Aversa, mister del Parma ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della gara interna contro il Torino. Queste le sue dichiarazioni principali:

C’è stato poco tempo per ricaricarsi, il calcio è bello perché ti dà magari le possibilità di rifarti e come ho detto a Frosinone, il primo tempo si è giocato con un atteggiamento diverso. Nelle difficoltà bisogna fare qualcosa in più”.

Le assenze: “Gervinho e Bruno Alves non fanno parte dei convocati”.

Il Torino:Squadra forte, viene da un buon momento, squadra fisica e ben strutturata. In questo momento ha giocatori in forma strepitosa, penso a Belotti e Ansaldi; sta trovando continuità di risultati, è convinta dei propri mezzi ma dobbiamo andare con il pensiero di poter fare risultato. In questo momento è importante recuperare l’aspetto fisico ma soprattutto mentale“.

D’Aversa aggiunge: “L’aver fatto 25 punti nel girone di andata forse non è stato un bene, se fossero stati diluiti, ci sarebbe una percezione diversa. Sono stato ben chiaro sul nostro obbiettivo, dobbiamo essere bravi ed equilibrati, ora siamo in sei-sette squadre che lottano per l’ultima posizione per salvarsi. Ragioniamo sul vantaggio, scontri diretti con alcune squadre senza timore. Bisogna aumentare l’attenzione e la cattiveria nel chiudere le partite”.

Le critiche sulla figura dell’allenatore:Seguendo il campionato, diverse squadre sono state dietro la nostra posizione e vedo molte conferenze stampa, sono giovane e voglio crescere anche sotto la comunicazione: difficilmente vedo prese di posizione di altre squadre e invece da quando sono qui si mette sempre in discussione l’allenatore. Non si sta a 33 punti per colpa di Roberto D’Aversa… ci sono i meriti di un allenatore e di uno staff che lavora per portare a casa i risultati. Ho scelto un lavoro particolare, l’allenatore è soggetto a critiche ma a volte si va oltre. Abito in centro, la maggior parte della gente capisce il valore del lavoro fatto. Sono abituato a soffrire, nessuno mi ha mai regalato nulla“.