Intervista Muriqi: “Voglio restare al Maiorca. Lazio? Sarri sincero con me”

INTERVISTA MURIQI – L’ex attaccante della Lazio, passato a Gennaio al Maiorca, Vedat Muriqi ha parlato del suo addio ai biancocelesti e dei suoi primi mesi in Spagna in un’intervista a Radio Lig.
INTERVISTA MURIQI: “VOGLIO RESTARE AL MAIORCA. LAZIO? SARRI SINCERO CON ME”
Queste le parole di Muriqi: “Prima di venire a Maiorca avevo molta ansia, ma ho fatto molte ricerche. Sono stato molto felice di essere arrivato qui. Tifosi, città, club, tutto è bellissimo. Il club è molto organizzato. Resterò qui fino alla fine della stagione, poi prenderò la decisione migliore per la mia carriera. Se si trova l’accordo, vorrei continuare qui. Voglio usare la mia esperienza per aiutare la squadra a salvarsi. Ovviamente qui la mentalità è diversa. Tuttavia, perdere o essere retrocessi qui non è la fine del mondo, non come in Turchia. Possiamo dire che i giocatori sono un po’ più a loro agio in questo senso”.
Sull’addio alla Lazio: “Ho parlato con la Lazio prima di gennaio. Ho avuto un incontro con Sarri. Gli ho detto ‘Forse non ti piace il mio posizionamento in campo, oppure non sto andando bene in allenamento. Se mi parli dei miei difetti, lavorerò di conseguenza’. Lui mi ha risposto di essere molto soddisfatto del mio lavoro, ma che non rientravo nel suo sistema di calcio. Mi ha detto che voleva giocare con attaccanti bassi e veloci. In altre parole, ha detto che non sono il suo tipo di giocatore. Ho ricevuto offerte dalla Turchia durante quel periodo. Ho anche ricevuto offerte da tutti i grandi club turchi. L’importante era che la richiesta della Lazio fosse soddisfatta. Il Maiorca ha fatto del suo meglio ed è arrivata l’offerta più alta. La situazione finanziaria dei club in Turchia non era sufficiente e ho scelto il Maiorca”.
INTERVISTA MURIQI: “SARRI INCREDIBILE, A NESSUNO IMPORTA IL CALCIO QUANTO A LUI”
Su Sarri, Muriqi prosegue elogiando il suo ex allenatore: “Lasciatemi dire una cosa su Sarri. Penso che non ci sia nessun altro uomo al mondo a cui importi del calcio tanto quanto lui. Non è un caso che Sarri sia Sarri. Le persone leggono la sua storia e fanno commenti come “Era un banchiere e improvvisamente è diventato un maestro di calcio”. Non è affatto così. Ogni allenamento era come una partita per noi. La squadra è di un livello incredibile. C’è solo un problema secondo me. Secondo lui, tutti possono sbagliare, ma il suo sistema non può essere difettoso. Questo sistema ha funzionato al Napoli, anche alla Juventus. Se non funziona qui, è un problema. Ho lavorato con tanti allenatori che sono bravi tatticamente o emotivamente, ma Sarri è davvero incredibile. Ci diceva ‘Dovremmo giocare in avanti, non all’indietro’. Voglio dire, aveva il controllo di ogni dettaglio”.
Sullo scarso minutaggio alla Lazio: “ Quando sono andato alla Lazio sapevo che sarei andato in un club che giocava insieme da 5-6 anni e per me sarebbe stata davvero dura. Non mi aspettavo che mi acquistassero subito. Nella squadra c’erano giocatori come Caicedo, Immobile e Correa. Quell’anno, Ciro vinse la scarpa d’oro, superando Ronaldo e Messi. Tuttavia, alcuni mi chiedono ancora perché ci sono andato. Pensavo che un club come la Lazio non avrebbe dato 20 milioni a un giocatore per usarlo come sostituto. Del resto 20 milioni per la Lazio sono tanti soldi. Mi sono fidato di me stesso e di questo pensiero. Sono andato in Italia un po’ paralizzato, poi sono ho preso il covid e non era l’inizio che volevo. Quando un attaccante pagato 20 milioni non poteva dare il suo contributo… Nel secondo anno con Sarri, per quanto mi sentissi pronto, non sono riuscito a sfruttare le occasioni che mi hanno dato. Non voglio incolpare qualcun altro e trovare scuse. È stato un onore e un orgoglio per me giocare lì, ma non puoi essere felice quando non giochi”.
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