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Fiorentina, Kean: “Vlahovic mi ha parlato bene di Firenze”

Redazione
Kean Al Hilal contatti

FIORENTINA KEAN – Il nuovo attaccante della Fiorentina Moise Kean ha rilasciato un’intervista in cui ha parlato del suo trasferimento in maglia viola e dei consigli di Vlahovic. Il calciatore italiano ha anche parlato dell’amicizia con Leao e della passione comune che hanno per la musica. Il classe 2000 in questa sessione di mercato è passato dalla Juventus alla squadra Viola per 13 milioni a cui ne vanno aggiunti 5 di eventuali bonus. Un cambio di squadra e di allenatore che potrebbe far tornare il giocatore ai livelli mostrati nell’esperienza con il PSG.

Queste le sue dichiarazioni sul passaggio alla Fiorentina nell’intervista rilasciata a LaRepubblica: “Vlahovic mi ha sempre parlato bene di Firenze. Mi ha detto che questa città gli ha dato la svolta, che è grazie anche alla gente che aveva intorno, che l’amava tantissimo. Mi ha consigliato di venire qui ed era contento della mia scelta“.

Un passaggio anche sull’amicizia con Rafael Leao e la passione comune per la musica: “Parliamo di musica, calcio, moda. Se Dio ti dà la possibilità di possedere un talento, perché non mostrarlo? Fare musica mi rilassa tantissimo. Finiti gli allenamenti, mi ritrovo a scrivere nel mio studio. Tanti non riescono ancora a capire quel che trasmette la musica. La musica mi ha sempre seguito nel mio percorso da calciatore. Ho scritto “Outfit” e adesso potrebbe uscire un altro singolo scritto proprio con Leao. I riferimenti? Capo Plaza, col quale ho un ottimo rapporto. Boro Boro che ho conosciuto a Torino. E poi Bob Marley, mio figlio si chiama Marley in suo onore“.

Fiorentina, Kean sui giovani: “Anch’io sono dovuto andare all’estero”

Infine Kean ha parlato della sfida dove ha fatto vincere i bambini nel giorno della sua presentazione e sulla situazione giovani in Italia: “Ho pensato di lasciar vincere i bambini, quel che contava era renderli felici. Se poi la gente la prende in un altro modo, non è un problema mio. Ero lì per far divertire i bambini ed era giusto mettere in chiaro questa cosa sui social. Non riusciamo a sfruttarli bene. Anche io sono dovuto andare all’estero per far capire che di talenti giovani e italiani ce ne sono tanti. Manca ancora l’approccio giusto. Uno step al quale arriveremo presto, ne sono sicuro“.