ESCLUSIVA Volpi: “Venezia, meriti la salvezza. Su Nicolussi Caviglia…”

ESCLUSIVA VOLPI VENEZIA – Per due stagioni, precisamente dal 1998 al 2000, è stato uno dei perni del centrocampo del Venezia, di quella squadra che nel 1999 festeggiò una salvezza a dir poco incredibile. Stiamo parlando di Sergio Volpi, 51 anni e per più di un decennio (tra la fine degli anni ’90 e i primi anni del 2000) uno dei migliori mediani della Serie A. Oggi allena il Castiglione, squadra mantovana del Girone C di Eccellenza lombarda.
Europacalcio.it lo ha contattato in esclusiva per parlare di questo Venezia di Eusebio Di Francesco, che lunedì pomeriggio ha ottenuto un fondamentale (se non vitale) successo per 2-1 contro la Fiorentina. Gli arancioneroverdi sono quartultimi in classifica, a 29 lunghezze e attualmente fuori dalla zona retrocessione. Anche se non è ancora finita dal momento che l’Empoli e il Lecce hanno solo un punto in meno e ci sono ancora due gare di campionato da disputare.
Volpi, cosa pensa di questa stagione del Venezia?
“Tante difficoltà ma la squadra ha sempre lottato. Ora è in corsa per la salvezza, il destino è tutto nelle sue mani“.
Queste ultime due partite non saranno facili però, specie l’ultima contro la Juventus.
“Sono tutte gare da giocare a viso aperto, ma il Venezia non si è mai arreso e ha tenuto duro, deve fare quello che ha sempre fatto. La squadra merita la salvezza“.
Cosa pensa della cessione a gennaio di Joel Pohjanpalo? Crede che con lui ora i lagunari sarebbero salvi?
“Senza dubbio è stata una cessione pesante perché Pohjanpalo era un giocatore importante, ma è giusto sottolineare che nessuno si è poi pianto addosso e i risultati si sono visti. Solo a fine stagione potremo dire se questa operazione sia stata giusta o sbagliata“.
Mentre uno dei trascinatori della squadra è Hans Nicolussi Caviglia, mediano come lei. In caso di salvezza, crede che potrebbe restare un altro anno a Venezia oppure è già destinato a una big?
“Dipenderà dai programmi societari, anche questi sono tutti discorsi da fare a campionato finito. Di sicuro è un giocatore importante e che ha messo in luce ottime qualità. Se fossi la dirigenza del Venezia, io farei di tutto per tenerlo. Poi è chiaro che sarebbe molto difficile, specie se una big dovesse farsi avanti“.
Il tecnico attuale è Eusebio Di Francesco, che è stato anche suo compagno di squadra a Piacenza. Cosa ricorda di lui da giocatore e cosa pensa invece del Di Francesco allenatore?
“Quando giocammo insieme durante quell’annata (stagione 2001/2002, ndr), ricordo che era uno che dava tutto a partire dagli allenamenti, lavorava tantissimo. Era un ragazzo intelligente e importante per tutto il gruppo. Anche nelle vesti di allenatore mi piace molto perché sa sempre dare alle sue squadre una chiara identità di gioco e porta avanti le sue idee, atteggiamento che ora lo sta premiando“.
Lei ha giocato due anni a Venezia. Cosa conserva del suo biennio in Laguna?
“Il primo anno fu bellissimo perché dopo tante difficoltà iniziali riuscimmo a salvarci soprattutto con l’arrivo a gennaio di Recoba. Ricordo ancora lo stadio in festa quando ottenemmo la salvezza matematica, il Penzo era sempre pieno e con la Curva che era una bolgia: per nessuno era facile giocare contro di noi. Mentre la seconda stagione è stata travagliata, erano stati fatti errori sia a livello societario che di giocatori, e in più i continui cambi di allenatore non hanno aiutato. A ogni modo, il mio ricordo del Venezia è molto bello e spero davvero che la squadra si salvi“.
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