ESCLUSIVA Moruzzi, l’ex dirigente: “Empoli ottimo step”

ESCLUSIVA SCOPRITORE MORUZZI – Sabato pomeriggio c’è stata una importante ufficialità per quanto riguarda la Serie B: Brando Moruzzi è un nuovo giocatore dell’Empoli.
Gli azzurri hanno acquisito il terzino sinistro dalla Juventus con la formula del prestito con diritto di riscatto. Nelle ultime due stagioni il classe 2004 ha vestito la maglia del Pescara, in questa annata da poco terminata, sotto la guida di Silvio Baldini e culminata con il ritorno in cadetteria dei biancazzurri dopo quattro anni, ha collezionato 40 presenze e 8 assist.
Europacalcio.it ha intervistato Alessio Bandinelli, ex dirigente della Sangiovannese, dove Moruzzi si mise in luce prima del grande salto alla Juventus.
Da quanto tempo conosce Moruzzi?
“Ho seguito quasi sin da subito il suo percorso, iniziato nelle scuole calcio di Firenze, poi alla Fiorentina, con cui ha fatto gli Esordienti e i Giovanissimi B, e in seguito all’Empoli, dove ha svolto la trafila dei Giovanissimi Nazionali. Dopodiché andò al Siena, ma il club fallì non molto tempo dopo. Così io, che sono amico del padre di Brando (Moruzzi, ndr) lo portai agli Juniores della Sangiovannese, di cui ero Direttore Sportivo del Settore giovanile. Lui è un 2004, ma lo misi appunto con la Juniores dove giocavano i classe 2002 e 2003. Questo è stato, ad oggi, il momento più importante della sua carriera: ha accettato in maniera molto intelligente la nostra proposta, grazie alla quale si è inserito presto nel calcio dei grandi“.
In cosa emergeva in particolare?
“Agiva già da terzino, erano notevoli la sua forza fisica e il suo sinistro molto potente. Inoltre era sin da quel periodo una persona molto umile e che si metteva sempre a disposizione dell’allenatore e dei compagni di squadra“.
Poi il salto in prima squadra.
“In panchina c’era Iacobelli, e Brando impiegò poco tempo a divenire titolare in Serie D nonostante la giovanissima età. Oltre alla Juve, che lo prese un anno dopo, lo seguivano anche Torino, Atalanta, Sassuolo, Fiorentina ed Empoli“.
C’è un momento indimenticabile del periodo alla Sangiovannese?
“Mi viene in mente il gran gol contro il San Donato Tavernelle, con quel potente sinistro che, da posizione angolata, si stampò all’incrocio“.
E di questo biennio al Pescara cosa pensa?
“È stato molto fortunato ad avere avuto due allenatori come Zeman e Baldini. L’ho visto cresciuto in esperienza e personalità. Baldini in particolare gli ha fatto capire quanto è importante il professionismo“.
Mentre il presente si chiama Empoli.
“È una tappa molto importante perché Empoli è una piazza specializzata nel valorizzare i giovani, in più sarà allenato da un ottimo tecnico come Pagliuca. I presupposti per fare un’ottima stagione ci sono tutti“.
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