ESCLUSIVA EC – Pasquato: “Pescara ha adottato il mio cuore, vedo nel Padova un progetto serio”

[df-subtitle]Pasquato: “I biancoscudati possono assolutamente salvarsi, Sebastiani e la società biancazzurra sono dei maestri nel prendere e lanciare i giovani. La partita di lunedì? Mi auguro sia spettacolare”[/df-subtitle]
Il posticipo di questa 6^ giornata di Serie B sarà Padova-Pescara, in programma lunedì sera alle 21. Le ultime due uscite dei veneti non sono state molto positive: domenica scorsa la squadra di Bisoli ha pareggiato in casa contro la Cremonese (1-1 il risultato finale), mentre mercoledì a Foggia è arrivata la sconfitta per 2-1. In entrambe le occasioni il Padova era passato in vantaggio, ma poi aveva subito la rimonta avversaria. La classifica comunque non preoccupa.
Situazione differente, invece, per il Pescara. In queste prime cinque gare i biancazzurri hanno totalizzato l’ottimo bottino di 11 punti. La squadra convince e dimostra di avere carattere. Grande merito va dato al tecnico Pillon, subentrato a Epifani lo scorso aprile.
Per l’occasione del partita di lunedì, “Europa Calcio” ha intervistato in esclusiva Cristian Pasquato, fantasista classe 1989 e ora in forza ai polacchi del Legia Varsavia. Nato proprio a Padova, in passato ha vestito sia la maglia biancoscudata – nella stagione 2013/2o14 – sia quella del Pescara, precisamente nell’annata 2014/2015 e da gennaio a giugno 2016.
Pasquato, che idea si è fatto di questo Padova?
“Sicuramente vedo che dietro c’è un progetto serio, penso che questa sia la cosa più importante. Di riflesso credo che poi si noti anche in campo, sia dalle prestazioni che dai risultati. Mercoledì è arrivata una sconfitta però sono convinto che i giocatori – come sempre e come vuole l’allenatore (Bisoli, ndr), che è un condottiero -, abbiano lottato fino all’ultimo per riprender la partita, ma nel calcio non si può vincere sempre. Il campionato è difficile ma la squadra è ben rodata. Il gruppo è quasi tutto quello dell’anno scorso e quindi può certamente fare cose importanti“.
A proposito di organico, c’è chi è scettico per i pochi acquisti effettuati in estate. Lei cosa pensa?
“Questa è una cosa soggettiva. Magari a me può essere piaciuto il mercato del Padova perché hanno pensato di non stravolgere un gruppo che aveva ottenuto un grandissimo risultato, e mentre un altro può invece pensare che bisognava forse intervenire di più. Però questo fa parte del calcio: se ci sono i risultati tutti sono felici, mentre invece quando vengono meno i giudizi sono diversi. Questo discorso si può fare per il Padova così come per la Roma, stiamo vedendo proprio in questo periodo quello che sta succedendo. Ma in generale per il calcio“.
La squadra ha raccolto finora 5 punti, è un risultato in linea con le aspettative?
“Io credo di sì. Poi è normale che magari la gente possa credere che il Padova potrebbe avere oggi qualche punto in più, ma non credo che qualcuno pensasse che nelle prime cinque partite sarebbero arrivate altrettante vittorie, e allo stesso modo nessuno si aspettava che su cinque ne avrebbe perse cinque. In campo ci sono anche gli avversari ed è un torneo difficile, torniamo al discorso di prima“.
A maggio Bisoli ha rinnovato il contratto. Quanto è stata importante la sua conferma?
“Molto. Bisoli è stato uno degli artefici della promozione dello scorso anno. Tutti potevano pensare che il campionato fosse facilissimo e che la promozione fosse scontata, ma chi conosce il calcio sa che questo non è possibile. Quindi l’allenatore ha svolto un grandissimo lavoro, come ha sempre fatto in tutte le altre società in cui ha lavorato“.
Dove può arrivare questo Padova?
“La squadra può assolutamente salvarsi. Arrivare ai play-off la vedo dura ad oggi, perché credo ci siano squadra maggiormente attrezzate. Però, come appunto dicevo, la palla è rotonda e si gioca undici contro undici, quindi può succedere di tutto“.
Il Pescara, invece, è secondo in classifica. Si aspettava un piazzamento così importante?
“Aspettarmelo no, ma vedendo la rosa era possibilissimo, conosco tante persone di quell’organico. Bisogna rimanere con i piedi per terra perché magari in questo caso si tratta di un risultato inaspettato, però se sono lì è merito dei ragazzi e dell’allenatore“.
I biancazzurri hanno cambiato diversi giocatori. Dei nuovi chi la sta colpendo più in positivo?
“Non mi sento di fare un nome, mi sento solo di dire che Sebastiani e la dirigenza sono dei maestri nel prendere i giovani, difficilmente sbagliano. L’anno dimostrato in questi anni: quando vanno a scegliere un giovane fanno quasi sempre bingo“.
Eppure Sebastiani è stato molto spesso contestato dalla tifoseria…
“Sai, Pescara non è una piazza semplice. Io non ho idea di cosa ci sia dietro, non lo so. Posso solo dire che Sebastiani non ha mai fatto mancare nulla alla società. Anzi, eccetto nei due anni in Serie A, che è un altro mondo, ha sempre ottenuto ottimi risultati nella sua gestione“.
Lei ha giocato sia nel Pescara che nel Padova. Che ricordi ha di queste due realtà?
“Pescara ha adottato il mio cuore. Sono stato benissimo, ho solo ricordi positivi, sopratutto dal punto di vista calcistico. Una finale play-off persa immeritatamente e poi quella dell’anno dopo vinta, seguita da una festa pazzesca. Per quanto riguarda il Padova, nell’annata in cui c’ero io sappiamo tutti cosa è successo. Quando c’è un progetto serio o non serio, tutti ne risentono di riflesso. Di conseguenza mi viene da pensare che la squadra era comunque buona, però è finita purtroppo come è finita. Io di Padova ho ricordi bellissimi perché ogni volta che scendevo in campo, nonostante le difficoltà davanti al pubblico della mia città, ho sempre dato il massimo, ho sempre cercato di fare del mio meglio per il Padova“.
Per concludere, che gara si aspetta lunedì sera?
“Mi auguro che sia una partita spettacolare, per entrambe le squadre non sarà facile fare gol. C’è stato il turno infrasettimanale, quindi può esserci un po’ di stanchezza, così come del turnover. Vedremo comunque“.
RIPRODUZIONE RISERVATA – La riproduzione dell’articolo è consentita previa citazione della fonte.