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Diritti TV, soldi e gol: perché i club d’Europa incassano più della A

Redazione
Club calcio

Se consideriamo i ricavi che derivano dai broad͏casting, la Premier League e la Bundesliga sono anni luce più avanti rispetto ai club italiani. Questo gap si fa sentire e anche tanto, soprattutto perché meno soldi significa meno bud͏get da poter investire. Vediamo come mai i club europei incassano molto più di quelli della Serie A.

Attorno al calcio gravita un ecosistema incredibile: gli stadi pieni, le rose costose e le campagne di marketing. Mentre i club della Serie A cercano di restare competitivi, le società di Inghilterra, Germania e Spagna spiccano il volo grazie a dei contratti domestici e internazionali sempre più ricchi. Il nuovo ciclo della Premier League vale da solo 6,7 miliardi di sterline per quattro stagioni, circa 1,9 miliardi di euro l’anno, e fissa un record europeo. Se vogliamo fare un paragone, la Serie A si ferma a 900 milioni di euro per stagione nei cinque anni che vanno dal 2024 al 2029.

Per capire perché c’è un divario così marcato, è utile mettere insieme un po’ di numeri, il modello di gover͏nance e l’ampiezza del pubblico.

Il divario nei numeri: cifre a confronto

Le cifre ci possono dire veramente tanto. Ecco quanto guadagnano i principali campionati europei:

  • Premier League: 1,7-1,9 miliardi di euro l’anno solo dai diritti domestici. A questi bisogna aggiungere più di 6 miliardi di sterline dal mercato estero sull’intero quadriennio.
  • Bundesliga: 1,12 miliardi di euro all’anno dal mercato tedesco, per un totale di 4,48 miliardi nel quadriennio 2025-2029.
  • Serie A: 900 milioni di euro a stagione, con DAZN e Sky che mantengono la co-esclusiva fino al 2029.

È chiaro come il bacino domestico faccia la differenza. Il Regno Unito vale quasi il doppio della Germania e il triplo dell’Italia, grazie a un abbonamento medio più alto e a una cultura di pay-͏TV molto radicata.

Audience globale e potere d’acquisto

Chi guarda il calcio fuori dai confini nazionali contribuisce sempre di più al fatturato. L’inglese, la lingua veicolare dello sport, aiuta la Premier League a esportare la propria narrazione. Il commento originale non necessita di doppiaggio e la copertura giornalistica globale amplifica il prodotto.

Il fuso orario è anche molto favorevole! Le partite del sabato pomeriggio in Europa cadono in prima serata in Asia e in tarda mattinata sulle coste USA, questo permette di moltiplicare l’audience live senza modificare troppo la routine locale. La Lega inglese vende dei pacchetti regione per regione, ha pensato a delle offerte su misura. Un accordo da 439 milioni di sterline per la Thailandia, la Cambogia e il Laos firmato a fine 2024 mostra quanto valga ormai la sola Asia sud-orientale.

Quali sono i fattori che limitano la Serie A?

  • Mercato interno più ristretto e ricco di pirateria digitale.
  • Slot orari meno adatti agli spettatori asiatici.

Questi elementi riducono sia il valore del pacchetto internazionale sia l’appeal per gli sponsor globali.

Effetti a cascata: competitività, sponsorizzazioni e scommesse

Più entrate dai diritti TV significa che ci sono dei budget più elevati per gli stipendi, per le infrastrutture e per il marketing, con un circolo virtuoso anche fuori dal campo. Non sorprende che gli sponsor internazionali preferiscano una maglia della Premier, visibile in ogni angolo del pianeta, a una della Serie A.

Sul fronte delle scommesse la distanza economica pesa allo stesso modo: l’online sports betting, guidato dal calcio, varrà 48,17 miliardi di dollari nel 2025. Più una lega è presente in TV, più genera traffico sulle piattaforme di wag͏ering. Chi è appassionato di calcio europeo più trovare i migliori siti di scommesse non AAMS a questo link: https://esportsinsider.com/it/gambling/siti-scommesse-non-aams. Questi siti offrono spesso dei bonus più corposi e pongono anche la massima attenzione alle competizioni estere, non solo a quelle italiane. Ormai lo sappiamo che il calcio va di pari passo con il betting, quindi è giusto porre attenzione anche a questo mercato e capire quanta influenza può avere sulle partite e sul coinvolgimento dei tifosi.

Dirigenza, brand e innovazione digitale

Le leghe europee che crescono di più condividono alcune scelte strategiche:

  • Governance centralizzata. In Premier League il principio “un club, un voto” lascia spazio a una struttura con degli obiettivi commerciali chiari: massimizzare il valore comune, poi ridistribuire.
  • Story͏telling multilingue. Bundesliga e Premier investono nei contenuti social originali, sottotitolati in tempo reale, e in un servizio OTT proprietario che dal 2026-2027 la lega inglese produrrà internamente.
  • Trasparenza sui dati. I report finanziari puntuali attraggono gli investitori, mentre la Serie A fatica a pubblicare i bilanci consolidati in tempi rapidi.
  • Monetizzazione digitale. Dall’e-commerce globale alle app ufficiali a pagamento, le leghe leader trasformano il tifoso in un cliente diretto.

Che cosa potrebbe copiare l’Italia?

  • Attivare un canale di Lega dedicato ai mercati esteri.
  • Rivedere il sistema di ripartizione per premiare chi investe sulle infrastrutture digitali.

Il differenziale nei diritti TV tra i club europei e quelli italiani nasce da una miscela di numeri, lingua, audience globale e capacità di innovare. Se la Premier League incassa quasi il doppio della Bundesliga e il triplo della Serie A, è perché ha costruito un ecosistema capace di vendersi in modo coerente dal piccolo schermo allo smartphone.