Conferenza Soulè: “La Juve non mi ha voluto. Roma, ho pianto”
Conferenza Soulè: il nuovo numero 11 giallorosso si è presentato parlando dell’emozione di vestire la maglia della Roma; sulla Juventus…
CONFERENZA SOULE – Un pensiero rivolto a Roma e alla Roma, Matias Soulè ha confessato di averlo già rivolto dopo esser stato ospite, allo stadio Olimpico, su invito dell’amico e nuovo compagno di squadra, Paulo Dybala. Settantamila cuori pulsanti, lo storico inno di Antonello Venditti a accompagnare una cornice da brividi: la storia tra il nuovo numero 11 e la società capitolina è partita da lì, nel momento in cui non sapeva nemmeno se sarebbe tornato alla Juventus. Matias Soulè l’ha confessato nel corso della presentazione alla stampa e in vista di una stagione che preannuncia entusiasmante e ricca di soddisfazioni per la Lupa, a caccia di nuovi obiettivi e conquiste anche attraverso le sue giocate da predestinato. Il talento argentino ha rivelato anche un aneddoto sull’addio alla Vecchia Signora e espresso tutta la propria emozione per i primi scorci in giallorosso:
“Ero in vacanza nella Repubblica Dominicana e il mio agente mi ha informato dell’interesse della Roma, divenuto vera e propria trattativa per il mio trasferimento due giorni dopo. In quel momento, avevo già ricevuto un messaggio di Daniele De Rossi e aveo già maturato la decisione di rifiutare qualsiasi altra destinazione: volevo solo venire qui. Desideravo così tanto raggiungere questa squadra che al solo pensiero l’operazione non andasse in porto, piangevo.
“Ora, però sono qui e devo ringraziare la società: voglio dimostrare di valere la cifra investita per il mio cartellino giocando sempre al massimo. Per quanto riguarda l’addio alla Juventus, con Thiago Motta si era instaurato già un ottimo rapporto e sono sicuro mi avrebbe concesso fiducia anche se fossi rimasto, mentre la società aveva già deciso di fare cassa. Si tratta di un tasto un po’ dolente, ma ora sono in un altro club e sono pronto per cominciare questa nuova avventura”, ha affermato Soulè.
