Bologna, Beukema: “Possiamo tornare in Europa, sul mercato…”
Bologna Beukema Europa – Nel corso di questa stagione, il Bologna sta confermando il salto di qualità compiuto lo scorso anno: il club emiliano è pienamente in lotta per un posto nelle coppe europee anche grazie alle prestazioni difensive di Sam Beukema. Il difensore olandese ha rilasciato un’intervista a La Gazzetta Dello Sport parlando del suo rapporto con la città e anche dei possibili sviluppi di mercato estivi.
Interesse – “Mi seguono Juventus, Inter, Atletico e Real Madrid? Mio papà è il mio agente assieme a un’altra persona, a loro ho sempre detto: quando c’è qualcosa di concretissimo, parliamone. Sennò, niente. Ecco: non ne abbiamo mai parlato di mercato, ma io sono innamorato di Bologna, una città speciale, gente educata e tifosi passionali. Sarà che ho vissuto tante estati da piccolo a Riccione, lì abbiamo un appartamento: di questo territorio mi piace tutto”.
Riferimento – “Il mio modello di riferimento? Van Dijk trovo sia una spanna sopra tutti. Sogno di giocarci insieme in nazionale, anche con Zirkzee. Io e Josh ci sentiamo sempre, anche stamattina. Non parliamo solo di calcio, ma di vita. Guardo sempre il Manchester United. Abbiamo una chat con lui e Ndoye e altri, c’è un’amicizia veramente forte fra tutti noi. Si era creata un’alchimia fra noi, che ancora oggi esiste, enorme, unica”.
Bologna, Beukema: “Possiamo tornare in Europa, sul mercato…”
Possiamo confermarci – “Abbiamo avuto Thiago Motta e ora Italiano: abbiamo fatto una grandissima stagione l’anno scorso e siamo lì anche quest’anno. Siamo una famiglia, un corpo unico. L’anno scorso, prima della gara contro la Juve, nello spogliatoio ci hanno mostrato un video confezionato dall’ufficio stampa. C’erano tutti i famigliari, genitori, amici, mogli, fidanzate che ci salutavano con complimenti e amore. Ho ancora i brividi se ripenso ai miei genitori che dicono di essere orgogliosi di me. Possiamo tornare in Europa perché siamo forti, senza essere presuntuosi”.
Cambio di ruolo da ragazzo – “A inizio carriera ero un trequartista, poi un regista e dopo ho arretrato fino alla zona centrale della difesa. Il motivo? Sono cresciuto di statura, sarebbe stata dura essere sottopunta o play. Quando giocavo negli Eagles mi dissero che non avevano fiducia in me, mi invitarono anche a cambiare aria o restare col minimo dello stipendio. Rimasi, poco alla volta guadagnai fiducia, qualcuno si infortunò, trovai le giuste occasioni e feci diversi gol. Da lì iniziò”.