Barcellona-Atalanta, Gasperini: “La più bella. Mercato? Sembra ogni volta…”

Gian Piero Gasperini ha parlato in conferenza stampa da Barcellona dove domani l’Atalanta affronterà i catalani in Champions League. Così l’allenatore nerazzurro, partendo dall’infortunio di Lookman:

“A inizio allenamento si è dovuto fermare, sono stati fatti accertamenti, sono convinto che si riuscirà a limare qualche giorno, infortunio normale nel corso dell’anno“.

I tanti impegni dell’Atalanta e il misurarsi con il Barcellona: “La cosa migliore è concentrarsi una per volta e vedere quello che succede. Le partite come domani sera non stai a pensare alla posizione in campionato, affrontiamo per la prima volta nella nostra storia il Barcellona, ho sempre considerato quella più bella da vedere per come gioca, le capacità realizzative… è un modo per misurarci, per capire quanto possiamo essere competitivi, quanto il nostro modo di giocare possa essere fastidioso anche per una squadra così bella. L’unico risultato che ci garantirebbe il primato è vincere, per me è importante il prestigio e per Bergamo e l’Atalanta è un bel traguardo“.

Sul mercato: “Sembra che l’Atalanta debba fare regali all’allenatore, io non ho bisogno di regali. L’Atalanta deve farsi regali per se stessa se vuole pensare al presente o al futuro, io ho sempre cercato di migliorare le squadre e gli obiettivi e cercare di migliorare la squadra penso sia più importante di aver uno stadio nuovo, un centro sportivo nuovo, una under 23… perché questo ti consente di giocare le partite che stiamo giocando ma ogni volta che c’è il mercato non può essere quasi una contrapposizione tra la società e l’allenatore. L’Atalanta ha le sue conoscenze e capacità, può andare per la sua strada e pensare cosa sia meglio per il presente e per il futuro“.

Ancora complimenti per il Barcellona: “Anche quando cambia i giocatori ha sempre questa identità forte, capacità di individuare talenti, rispettando le caratteristiche della Spagna rapidità, tecnica e noi in Italia ci siamo spostati più sulla parte fisica e a volte corriamo il rischio di affidarci troppo all’algoritmo. Apprezzo molto la scuola spagnola”.