Aljoša Asanović: “UEFA, Croazia e il calcio che amo” – ESCL EC
 
        La nuova vita di Aljoša Asanović
Ex centrocampista di talento degli anni ’90, Aljoša Asanović oggi ricopre un ruolo di primo piano come ambasciatore e osservatore tecnico della UEFA. Nato a Spalato nel 1965, ha avuto una carriera internazionale tra Hajduk Spalato, Napoli, Panathinaikos e Austria Vienna, collezionando 62 presenze con la Croazia. Dopo il ritiro, ha intrapreso un percorso tecnico che lo ha portato a collaborare con Slaven Bilic e, più recentemente, a guidare lo Zambia.
Asanović: il calcio croato e i giovani talenti
Nel corso di un’intervista rilasciata a Manos Staramopoulos, corrispondente dalla Grecia per EuropaCalcio.it, Asanović ha sottolineato la crescita del calcio croato: “Hajduk, Dinamo Zagabria e Rijeka hanno investito molto, aumentando il livello complessivo del campionato. Le accademie funzionano benissimo: un esempio è Baturina, ceduto al Como per 20 milioni. I nostri giovani sono il futuro”.
Come ti senti ora che sei osservatore e ambasciatore UEFA?
“Sto molto bene. Il mio ruolo non è strettamente legato all’ufficio di Nyon, e viaggio molto come osservatore tecnico e come consulente per lo sviluppo dei giovani d’élite di diverse federazioni nazionali. Sono anche spesso nella mia patria, la Croazia, e mi godo il calcio da diverse prospettive”.
Visto che stiamo parlando della Croazia, come si sta sviluppando il campionato e il calcio in generale?
“Il campionato croato è a un livello abbastanza buono. Squadre come Hajduk, Dinamo Zagabria e Rijeka hanno fatto investimenti importanti, anche altre squadre sono migliorate, quindi il potenziale complessivo è aumentato”.
Come vanno le accademie?
“Ottimo, la Croazia è uno dei migliori esempi di crescita giovanile al mondo. Qui devo citare Baturina come esempio, un calciatore particolarmente talentuoso che il Como ha preso per 20 milioni di euro. Ci sono molti talenti, investiamo nel futuro e vediamo quindicenni e sedicenni in costante miglioramento. Dopotutto, sono il futuro e la nuova generazione”.
La nazionale croata sarà presente ai Mondiali del 2026?
“Abbiamo una squadra giovane che è al primo posto a pari merito con la Repubblica Ceca, ma la seconda ha giocato una partita in più finora… Credo che siamo in una buona posizione e continueremo a impegnarci”.
Passiamo alla Champions League, come vede lo sviluppo della massima competizione quest’anno, ci sono delle favorite?
“Certo, i “soliti noti” come Real Madrid, Bayern, Barcellona, Paris Saint-Germain saranno di nuovo tra le squadre che giocheranno un ruolo da protagonista”.
Come giudica il nuovo format?
“Eccellente. Come abbiamo visto, offre l’opportunità a squadre teoricamente piccole di dare il meglio di sé. Abbiamo visto Pafos e Kairat qualificarsi per la prima volta nella loro storia alla fase a gironi”.
Cosa ne pensi del successo del Paris Saint-Germain?
“Il Paris Saint-Germain ha speso molti soldi negli ultimi 20 anni. Hanno avuto superstar come Messi, Neymar, Mbappé, ma il loro successo è stato raggiunto investendo nei giovani. Il loro allenatore, Luis Enrique, è un grande tecnico ed è riuscito a creare finalmente un “gruppo squadra”. Ed è qui che risiede il loro successo, che non sono riusciti a raggiungere negli anni precedenti”.
Il 22 settembre si terrà la cerimonia di premiazione del Pallone d’Oro, chi pensi che vincerà?
“Ci sono sicuramente diversi candidati forti, Yamal, Vitinha, ma credo che a prevalere sarà Dembélé, che ha disputato una stagione eccezionalmente buona”.
Segui il calcio greco? Qual è la tua opinione?
“Il calcio greco ha effettivamente fatto molti progressi. Abbiamo visto la nazionale avanzare in serie A della Nations League e, naturalmente, l’Olympiacos conquistare la Conference League… So che i tifosi sono molto appassionati, vivono per le loro squadre e si aspettano sempre di più, ma vedo il calcio greco sulla strada giusta”.
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