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Parravicini sul Treviso: “La squadra deve risalire. Barreto era il più forte, torno sempre una volta all’anno” – ESCLUSIVA EC

Raffaele Campo

PARRAVICINI SUL TREVISO – Nel quinquennio tra il 2001 e il 2006, uno dei pilastri del Treviso è stato Francesco Parravicini, ex mediano e ora allenatore.

Indimenticabile il suo percorso con la casacca biancoceleste, che lo ha visto iniziare dalla C1 fino ad arrivare in Serie A. In totale ha collezionato 129 presenze e 4 gol.

Intervistato in esclusiva da “Europa Calcio“, Parravicini ha ripercorso quel lungo periodo nella Marca.

PARRAVICINI SUL TREVISO

Così esordisce: “Non sto seguendo il campionato del Treviso attuale, ma una cosa è certa: la squadra deve salire! Assolutamente.

Arrivai che avevo 19 anni, Treviso è anche oggi la mia seconda casa. Sono approdato che ero ancora un ragazzo e sono andato via che ero diventato un uomo. In quegli anni il club era una realtà molto solida e importante“.

Lei con quella maglia è stato protagonista di molte battaglie. C’è un momento indelebile? 

Senza dubbio il mio gol a Reggio Calabria durante la stagione in A, regalò al Treviso la prima vittoria in campionato. E anche la rete in casa della Juve fu una grandissima soddisfazione, mi ripagò di tanti sacrifici fatti in passato per vivere momenti come quelli“.

E una partita indimenticabile? 

La partita vinta al Tenni contro il Genoa nel 2004/2005. Eravamo contro una squadra che giocava con gente come Milito e Lamouchi. Fu la gara della svolta. È vero che andammo in A da ripescati, ma se non si fossero infortunati alcuni nostri attaccanti probabilmente saremmo saliti ugualmente“.

Restando sull’anno in Serie A, nelle scorse settimane ho parlato anche con i suoi ex compagni di squadra Gallo e Dall’Acqua, ed entrambi mi dissero che uno dei motivi di quel flop fu lo smantellamento veloce del gruppo storico. È d’accordo con loro? 

Confermo tutto: fu proprio quello il principale motivo di quel campionato deludente. La favola del Treviso fu rovinata proprio da lì, con la società che peraltro spese anche molti soldi. Sono certo che senza quello smantellamento la storia sarebbe andata diversamente“.

In quegli anni ha giocato con diversa gente che poi ha fatto un grande percorso, come Borriello, Handanovic e Maggio. Ma chi è stato il suo compagno più forte? 

Barreto. Poi purtroppo non è riuscito a esprimere quello che era nelle sue potenzialità. Ma posso assicurare che era un giocatore eccezionale, e che per i biancocelesti ha dato l’anima“.

Attualmente, qual è il suo rapporto con Treviso?

Io almeno una volta all’anno torno sempre in città, ho mantenuto dei bei rapporti con molte persone. Amo Treviso, è un posto bellissimo, tra i più belli in Italia. Abito a Milano, ma Treviso è il secondo posto dove vivrei, lo dico da sempre“.

Magari un giorno potrebbe tornare da allenatore… 

Sarebbe bellissimo“.

 

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