Napoli, l’amara realtà Garcia, il sogno Conte: tre partite per il futuro

Conte al Napoli non è utopia, nonostante i diversi ostacoli; la fiducia a tempo a Garcia autorizza ad alimentare la suggestione
Quattordici punti in otto partite, quattro delle quali senza conoscere vittoria. La sconfitta interna contro la Fiorentina, ha ufficialmente aperto lo Stato di crisi in casa Napoli, Campione d’Italia in carica ma attualmente costretto ad inseguire le rivali. L’incontro andato in scena ieri tra lo stato maggiore e il tecnico Garcia ha prodotto una fiducia a tempo per il francese, che ha comunque scongiurato un clamoroso esonero durante la sosta prevista per le Nazionali.
L’operato dell’allenatore sarà attentamente monitorato e, i prossimi 270 minuti tra campionato e Champions League, complici gli impegni contro Verona, Union Berlino e Milan, emetteranno una sentenza inoppugnabile dalle parti di Castel Volturno. Ciò che preoccupa maggiormente dirigenza e società, al momento, riguarda un gioco non certo esaltante espresso dalla squadra, nonché qualche reazione stizzita da parte di una parte dello spogliatoio alle sostituzioni operate dal tecnico nel corso dei vari match.
Su tutte, la più eclatante, quella tra Osimhen e Simeone avvenuta nel corso della trasferta di Bologna, con i partenopei bloccati sullo 0-0 e col nigeriano che chiedeva a gran voce di coadiuvare il Cholito, più che lasciargli il posto. L’avventura di Garcia non ha ancora prodotto gli effetti sperati anche dal punto di vista ambientale, dunque, oltre che da quello tecnico-tattico.
Napoli, l’amara realtà Garcia e il sogno Conte: tre partite per il futuro
Di conseguenza, i fantasmi dei vari tecnici svincolati iniziano ad aleggiare su una panchina prestigiosa come quella partenopea. Secondo quanto riportato da SkySport, il vero sogno di tutta la piazza e dello stesso De Laurentiis, sarebbe raffigurato in Antonio Conte. Abbastanza semplice ricondurlo ad un’utopia se si pensa all’ingaggio percepito dal tecnico salentino e altrettanto complicato in relazione al modulo adottato dal tecnico, che rivoluzionerebbe anche lo schema imponendo il proprio dogma rappresentato dalla difesa a tre.
Di certo, nel caso in cui la situazione Garcia dovesse degenerare, l’ex tecnico del Tottenham riporterebbe entusiasmo ad una piazza affranta da un inizio di stagione al di sotto delle aspettative. Le altre candidature principali sarebbero quelle degli svincolati Tudor e Giampaolo, ex tecnico del Milan. Le motivazioni sarebbero da ricondurre alla profonda conoscenza del calcio italiano del tandem di candidati, prerogative fondamentali per un cambio a stagione in corso.