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Michele Serena: “Eriksen non è una mezzala. 5 maggio? Era tutto nelle nostre mani: se avessimo vinto lo Scudetto, sarei stato disposto a porre fine alla mia carriera. Morata all’Inter? Preferivo quando si parlava di Mertens e Cavani…”

Cristiano Abbruzzese
Inter Eriksen

In diretta a “Taca La Marca”, programma in onda su Radio Musica Television, è intervenuto Michele Serena, allenatore ed ex difensore di Inter e Atletico Madrid tra le tante. Michele Serena si è soffermato sulla ripresa del calcio e su tanti altri temi.

Ecco quanto emerso.

Juve-Milan: “È stata la partita che mi aspettavo; dopo 3 mesi di inattività non ci si poteva aspettare ritmi alti. È un altro campionato dove tutti partono alla pari specialmente dal punto di vista fisico”.

Eriksen: “La posizione in campo sarà importante, ha grande qualità e non è mai stato una mezzala. Deve essere messo in condizione per esprimere le sue potenzialità. Conte in questo periodo ha avuto la possibilità di lavorare sul suo inserimento nella squadra; è stato un investimento della società e bisogna trovare la formula migliore per sfruttare le sue qualità”.

Dopo la Juve: “Dopo un anno di esperienza l’Inter potrebbe scalzare la Juventus dal ruolo di campione d’Italia. Già quest’anno hanno fatto molto bene e l’anno prossimo il gap si ridurrà sempre di più”.

Morata-Inter: “I nomi accostati all’Inter sono tutti di primo livello, sinceramente preferivo quando si parlava di Mertens e Cavani, con la loro esperienza si accorciava di più il gap con la Juventus. Morata non sarebbe la mia prima scelta visto che potrebbe essere un investimento più duraturo nel tempo”.

Marcare Ronaldo “Il fenomeno”: “In allenamento bisognava farsi il segno della croce. Ho negli occhi Cordoba che in velocità faceva fatica a stargli dietro. È stato unico per le sue qualità”.

La perdita dello Scudetto all’Inter: “Secondo me è stato il 5 maggio il giorno della sconfitta. Se avessimo vinto lo Scudetto sarebbe stato nostro, all’ultima giornata era tutto nelle nostre mani”.

Aneddoti: “Non ho mai raccontato questa storia, ero reduce da un infortunio, fu un anno particolare; dopo una partita mi stirai, lavorammo per recuperare per le ultime partite. Mi ero allenato bene e mi arrabbiai molto, alla fine questo è parte del nostro lavoro. Mi scaldai per entrare e poi prendemmo gol, non mi fecero entrare più. Non ricordo niente di quel secondo tempo, per me sarebbe stato un sogno vincere lo Scudetto e sarei stato disposto anche a porre fine la mia carriera”.

Il Monza in Serie A: “C’è una proprietà solida e me l’aspetto già in Serie A l’anno prossimo, avrà un budget a disposizione per costruire una squadra fenomenale”.