Mercato Milan, ecco il vero top player che manca a questa squadra

Mercato Milan: un’operazione da concludere subito, per quanto complicata, volta a appianare le divergenze e ripartire: il top player
MERCATO MILAN TOP PLAYER – Non indossa scarpette coi tacchetti, parastinchi o calzettoni. Non scende in campo la domenica, non si allena col resto del gruppo nel corso della settimana e non decide i big match con giocate d’antologia o reti da ricordare negli annali. Eppure, è una figura tanto fondamentale, quanto decisiva, per condurre una squadra dalla deriva al porto stabilito, nonché guidare un’imbarcazione al di fuori di una mareggiata identificata in risultati negativi, o malumori all’interno dello spogliatoio. Un vero top player, in tutto e per tutto, ma non sul rettangolo verde; bensì, tra gli uffici di Casa Milan. Il vero problema che attanaglia il Diavolo in questo momento, è la mancanza di un Direttore Sportivo.
Nel caso specifico del club rossonero, l’identikit stilato riproduce una figura di riferimento che faccia da tramite tra la squadra e lo staff tecnico, nonché ai vertici societari, che comprenda le dinamiche all’interno dello spogliatoio e cerchi di appianare, per quanto possibile, eventuali diverbi all’interno del gruppo. Un vero punto di riferimento in una squadra che pare vivere in balia degli eventi, costituita da un Mister non ingaggiato per ricoprire anche il ruolo di manager, ma che si ritrova continuamente a farlo. La mancata scelta di Antonio Conte, a detta di Zlatan Ibrahimovic, andava individuata proprio in questo senso, fondato sulla ricerca di un allenatore che si limitasse a essere tale, senza ulteriori ruoli che prevaricassero le mansioni dei dirigenti.
Milan, la grande utilità del Direttore Sportivo: non solo calciomercato
Eppure, a giudicare dai risultati scadenti e nettamente al di sotto delle aspettative degli ultimi mesi, il Diavolo si ritrova privo di certezze e costretto a affrontare dinamiche ben più rilevanti di un rigore sbagliato, di un tiro al lato di poco o di un’errata lettura difensiva. L’ingaggio di un Direttore Sportivo, ruolo totalmente scoperto tra le scrivanie del quarto piano di via Aldo Rossi, andrebbe a limitare una questione più che mai attuale tra l’attuale management e quello precedente ridimensionando il dibattito tra i cosiddetti Maldinisti, seguaci dell’ex capitano (e bandiera rossonera, ormai ammainata), e i sostenitori di RedBird, in un passaggio molto semplice.
Milan, Maldini e non solo: manca anche il sostituto di Massara
Il distacco dall’ex numero 3, (così come quello di Massara, ex DS rossonero) acuito dalla storia scritta con i colori rossoneri sulle spalle, sembra aver creato una disgregazione totale tra l’attuale dirigenza e una squadra priva di un riferimento credibile, vincente e carismatico. Elementi che sarebbero stati individuati in Ibrahimovic, il quale, però, da Senior Advisor di RedBird, fa più notizia nel momento in cui è presente a Milanello, piuttosto che in vacanza, proprio perché portavoce del proprietario e, quindi, figura che non indossa i panni di Direttore Sportivo vero e proprio nell’organigramma rossonero.
La mancanza di mediazione tra le varie componenti di un gruppo, che gruppo ancora non è, si potrebbe equiparare a un errore sotto porta, a un autogol, che certamente un grande e ambizioso club non può permettersi. Il vero top player del Milan, va individuato in una lacuna più tangibile in ufficio, che sul rettangolo verde. Indossa una cravatta e abito, il più delle volte, ma indirizza (comunque) l’andamento di una stagione.
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