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Como, il ds Ludi racconta le trattative per Paz e Diao

Redazione
Nico Paz

Il Como è la sorpresa del campionato. Non solo per i risultati, ma anche per i talenti che ha portato in Serie A, come Nico Paz e Assane Diao. In un’intervista a Calciomercato.com, il ds del Como Carlalberto Ludi ha raccontato come ha portato i due talenti dalla Liga al campionato italiano. Queste le sue dichiarazioni.

SULLA TRATTIVA PER PAZ

“Si sono incastrati diversi elementi: alla base c’è il lavoro con i dati, ai quali abbiamo persone che lavorano in modo approfondito per fare una prima scrematura dei giocatori. Poi c’è il lavoro di scouting e in quel caso tutti avevano approvato l’acquisto di Nico Paz, supportato anche dall’ex ds del Groningen Mark-Jan Fledderus che lavora molto sul mercato estero.

C’era tanta concorrenza per Nico. Noi non eravamo in prima fila, ma siamo stati i più convinti a prenderlo. In alcune operazioni va sottolineato anche il coraggio che serve per chiuderle: un conto è vedere Paz oggi, diverso immaginarlo al centro di un progetto tecnico quando a luglio giocava nel Castilla. Vedendo i dati sulle performance eravamo sicuri che facesse bene in Serie A. L’aspetto ambientale era un punto interrogativo, ma il nostro obiettivo è quello di creare un contesto propedeutico alla crescita del giocatore. La trattativa è durata circa 10 giorni”.

SULLA TRATTIVA PER DIAO

“E’ stata un’operazione molto simile a quella di Nico Paz: anche in questo caso siamo partiti dai dati per vedere numeri e statistiche, la chiave è riuscire a leggerli in base al tipo di giocatore che ti serve. Poi c’è stato il lavoro di scouting per avere un’opinione del giocatore rispetto all’elaborazione dei dati.

In tanti ci hanno preso per matti perché era un giocatore che in Spagna non aveva continuità, ma noi eravamo tutti allineati sull’operazione. Bisognava avere coraggio per prenderlo, poi è servita la fiducia dell’allenatore e probabilmente per crescere ulteriormente arriverà anche il momento in cui dovrà passare da prestazioni meno positive. Diao lo conoscevamo già da tempo, a fine dicembre abbiamo iniziato a sondare il terreno.

La trattativa per Diao è stata meno lineare di quella per Nico Paz, perché negoziare con il Betis Siviglia non è stato banale: all’inizio non volevano cederlo, facevamo fatica a trovare le condizioni e la porta si è aperta e chiusa più volte. Inoltre i trasferimenti nel mercato invernale non sono mai facili, è una finestra molto breve e densa, un giocatore fa fatica a cambiare Paese a metà stagione”.

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