Chevanton: “La depressione dopo il ritiro, sul Lecce…”

Chevanton Lecce – L’attaccante Ernesto Chevanton è rimasto nel cuore dei tifosi del Lecce nonostante si sia ritirato da anni: nel corso della sua carriera ha totalizzato 116 presenze con la maglia giallorossa condite da 54 gol. In un’intervista concessa a La Gazzetta Dello Sport Chevanton ha parlato della grave depressione sofferta dopo il ritiro dal calcio giocato e di qualche sogno per il futuro della sua vita.
Momento buio – “Sei mesi dopo aver smesso di giocare, torno a casa e poi…il buio. Piangevo senza sapere perché, volevo solo dormire. Se andavo fuori, sentivo una fitta al petto. Facevo due gradini e dovevo tornare dentro. Le pillole, poi, finivano solo per stordirmi. Nessuno può capire la depressione se non l’ha conosciuta. Avevo bisogno di affetto e chi mi stava vicino non me l’ha dato. Finché una sera sono stato a un passo dal farla finita, per fortuna non è successo”.
Chevanton: “La depressione dopo il ritiro, sul Lecce…”
Nuova vita in campagna – “Noi calciatori a volte dovremmo scalare di almeno un paio di marce. Rispetto tutti, ma ho capito che questa è la vita vera. Anche io ho conosciuto il lusso, ma non ero felice davvero. Adesso mi bastano piccole cose per stare sereno: andare a pesca, piantare qualche lattuga, dare vino, olio e uova ai vicini”.
Sul ritorno a Lecce – “Non è una domanda per me, ma per altri… Nel mio piccolo ho fatto bene nelle giovanili. Mi dispiace tantissimo non essere dentro, mi piacerebbe tornare, il rapporto con la dirigenza resta ottimo”.
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