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Castagne, la verità sull’addio alla Dea: “Volevo continuità. E su Gasperini…”

Redazione

CASTAGNE ADDIO DEA GASPERINI – Timothy Castagne ha salutato l’Atalanta e la Serie A dopo 3 stagioni. Lo ha fatto per volare in Inghilterra a Leicester e ha già iniziato la sua nuova avventura con la maglia blu. Per l’esterno belga subito un gol all’esordio nella vittoria per 0-3 sul campo del West Bromwich Albion. Adesso però Castagne torna sui motivi che l’hanno spinto a lasciare la Dea. Ecco le sue parole alla Gazzetta dello Sport.

CASTAGNE ADDIO DEA GASPERINI – Sugli anni a Bergamo: “A Bergamo sono cresciuto molto anche grazie a Gasperini. Tecnicamente e tatticamente è uno dei top in assoluto, ma a livello umano non c’era un grande rapporto. Non perché ci fosse qualche particolare problema tra noi. Ha il suo modo di fare: per esempio, se stai fuori sarebbe importante avere una spiegazione da parte dell’allenatore, aspetto che con lui mancava. Ma va bene così: ciò mi ha reso più forte mentalmente. A Bergamo è fondamentale capire e adattarsi al gioco di Gasperini: se ce la fai, non ti fermi più. Come club per un giovane solo l’Ajax può essere superiore”.

CASTAGNE ADDIO DEA GASPERINI – Sull’esclusione contro il Paris Saint-Germain: “Avrei potuto rinnovare il contratto, ma la decisione è maturata dopo la partita contro il PSG. I soldi non c’entrano, ha pesato la situazione tecnica. Sono stato provato nell’undici titolare tutta la settimana, alla vigilia sono stato escluso. E onestamente è stata una sorpresa. Inoltre avevo bisogno di giocare con regolarità, nello stesso ruolo: una volta ero a destra, un’altra a sinistra, un’altra in panchina. Non era proprio il massimo. Detto ciò, non potrei mai parlare male di qualcuno: semplicemente, volevo trovare continuità. Offerte in Serie A? Vero, ma se fossi rimasto in Italia avrei indossato solo la maglia nerazzurra”.