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UEFA possibile rivoluzione: addio ai supplementari dal 2027?

Manos Staramopoulos
calcio pallone

Verso un calcio più dinamico: la UEFA valuta il cambiamento

UEFA ADDIO SUPPLEMENTARI – La Confederazione Europea, organo di governo del calcio continentale, sta valutando una svolta storica che potrebbe rivoluzionare il formato delle competizioni internazionali. Sebbene il tema non sia ancora stato discusso ufficialmente, un gruppo di esperti sta analizzando l’ipotesi di eliminare i tempi supplementari a partire dal 2027, o forse dopo il 2030.

L’idea è quella di introdurre una nuova modalità per gli incontri della fase a eliminazione diretta delle competizioni europee, che verrebbero decisi direttamente ai calci di rigore in caso di parità al termine dei tempi regolamentari.

Un nuovo format per Champions, Europa e Conference League

Questa stagione segna l’introduzione del format svizzero nelle competizioni UEFA, una novità che ha rivoluzionato le fasi iniziali di Champions League, Europa League e Conference League. Ora le squadre non affrontano più partite di andata e ritorno con gli stessi avversari, ma si sfidano in un’unica classifica da 36 club.

Le fasi a eliminazione diretta prevedono che otto squadre accedano direttamente agli ottavi di finale, mentre altre sedici si giocano un posto negli spareggi. Tuttavia, il numero crescente di partite e l’intensità del calendario stanno sollevando preoccupazioni tra giocatori e addetti ai lavori.

UEFA possibile rivoluzione: addio ai supplementari dal 2027?

Ad oggi, se una sfida a eliminazione diretta termina in parità dopo i 90 minuti, si procede ai supplementari, con la regola dei gol in trasferta abolita nel 2021. Ma questa dinamica potrebbe presto cambiare.

Secondo il Guardian, la UEFA starebbe prendendo in seria considerazione l’eliminazione dei tempi supplementari per alleviare il carico di lavoro dei giocatori, ma qualsiasi modifica non entrerà in vigore prima del 2027.

Il malcontento dei giocatori: infortuni e sovraccarico

Le proteste contro il sovraffollamento del calendario non sono nuove. La stagione 2025 vedrà inoltre l’introduzione di una Coppa del Mondo per Club ampliata con 32 squadre, aumentando ulteriormente il numero di partite giocate in un anno.

L’Associazione Calciatori Professionisti (PFA) ha sottolineato la necessità di coinvolgere i giocatori nelle decisioni:

“Quando non vengono ascoltati, i giocatori iniziano a considerare tutte le opzioni disponibili.”

Anche le voci dei protagonisti non si sono fatte attendere. Rodri, centrocampista del Manchester City, ha dichiarato apertamente che un possibile sciopero dei giocatori non è più un’ipotesi lontana:

“Siamo vicini al limite. Se le cose non cambiano, non avremo altra scelta.”

Lo spagnolo, vincitore della Premier League e degli Europei 2024, ha giocato 64 partite nella stagione 2023-24, accusando il peso di un calendario sempre più fitto.

“Non è solo una questione di soldi o marketing, ma di qualità del gioco. Se vogliamo un calcio migliore, dobbiamo riposare.”

Con il dibattito aperto e le pressioni sempre più forti, la UEFA dovrà decidere se il calcio moderno può fare a meno dei tempi supplementari.

 

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