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Pisa, Inzaghi: “La Serie A? Dovremo lavorare molto”

Raffaele Campo

PISA INZAGHI – Pippo Inzaghi, che domenica ha festeggiato il grande ritorno in Serie A del Pisa dopo 34 anni, ha rilasciato una intervista a La Gazzetta dello Sport.

Così il tecnico dei toscani: “Perché questa è la vittoria che vale di più? Perché non eravamo favoriti, è stata costruita giorno dopo giorno dal ritiro di Bormio e a livello umano mi ha dato grandi soddisfazioni“.

Prosegue: “Era da qualche anno che speravo di venire qui a vincere. Abbiamo trattato a lungo, c’erano tante cose da definire. A dare l’accelerata decisiva sono stati i messaggi di Calabresi, che era stato mio giocatore al Bologna, e Caracciolo, il capitano, che conoscevo solo da avversario. Quando mi hanno detto che per me tutta la squadra si sarebbe buttata nel fuoco, ho voluto accelerare le cose. Tutti i giocatori hanno dato il massimo. Io sono molto esigente, anche con il mio staff, ma non ho mai avuto una lamentela, non abbiamo mai dovuto dare una multa per un ritardo. Il valore di un gruppo così non ha paragoni, la promozione nasce da questa unione. A Bormio ho visto che c’erano le condizioni giuste a livello mentale“.

PISA INZAGHI – Continua: “Ero sicuro di fare i playoff. Ci sono squadre che hanno speso di più, ma noi abbiamo fatto un capolavoro. Una squadra che vince 22 partite in questa Serie B vuol dire che qualcosa ha. Nel ritorno abbiamo perso con Sassuolo e Spezia due gare di fila, ma dopo la seconda ho avuto la convinzione di poter vincere, vista la prestazione. Nessuno si era demoralizzato. Me lo disse anche Simone: ‘Tranquillo, dopo una partita così, vinci tu’. E la settimana scorsa, dopo la vittoria sul Frosinone, ha aggiunto: ‘Che cosa ti avevo detto?’. Aveva ragione“.

Poi: “La A è semplicemente un’altra musica, in passato ho pagato cose al di fuori delle mie competenze, dovremo lavorare molto. Ci penseremo più avanti, adesso voglio solo godermi questo finale“.

 

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