McKennie: “Sono un jolly, per la Juve giocherei anche in porta”

Weston McKennie è stato intervistato da Sky Sport all’Oratorio San Paolo di Torino, dove ha partecipato a un’iniziativa benefica del suo progetto “McKennie’s Magical Youth Mission“: “Sono davvero felice di poter essere qui, a casa in Texas ho un nipote che sta crescendo senza padre. Io sono stato come un idolo per lui e mi piace sempre aiutare i bambini. Questo è anche l’obiettivo della mia fondazione”. Ma il centrocampista ha parlato anche riguardo il suo rapporto con la Juventus.
IL JOLLY BIANCONERO
McKennie sul suo ruolo: “Sono un Jolly, per me è normale giocare in tanti ruoli. Non cambia nulla, l’importante è giocare. Va bene anche in porta. L’ultimo anno con Allegri ho iniziato l’anno da terzino destro o quinto a centrocampo. L’importante è aiutare la squadra. Per me è facile farlo, durante la mia carriera ho giocato in tutti i ruoli. Per me è sempre facile”.
Sul momento complicato della Juventus: “È stato un momento di difficoltà perché abbiamo pareggiato tante gare, ora siamo tutti concentrati sul Monza e poi penseremo alla Fiorentina ancora, successivamente ci dedicheremo alla Supercoppa in Arabia”.
Sulla partita di Monza nello specifico: “Penso che sarà una partita molto importante, perché abbiamo visto che quando giochiamo contro il Manchester City, Lipsia o squadre così abbiamo un livello molto alto di attenzione. La nostra squadra deve avere questa mentalità sempre ed avere questo livello anche con squadre che lottano per i posti più bassi in classifica”.
“VOGLIO RIMANERE IL PIÙ POSSIBILE”
Sul suo futuro: “Io mi trovo bene qui alla Juve, mi piace anche la città. Mi trovo bene con la squadra e lo staff, sono qua da 4 anni e voglio restare qua il più possibile ma dipende dalla società. Abbiamo già iniziato a parlare del rinnovo? Non lo so…(Ride ndr)”.
L’americano ha parlato anche di come sia in grado di convincere gli allenatori come ha fatto quest’estate con Thiago Motta, che all’inizio lo aveva escluso dal progetto tecnico insieme a Federico Chiesa: “Durante la mia carriera, anche da bambino, tanta gente non credeva in me. Anche quando ho iniziato la mia carriera qui alla Juventus, mi dicevano che la Juve era troppo grande per me e non avrei mai giocato. Mi piace questo, perché io faccio tutto il possibile per far cambiare idea”.