Izzo: “Ho il cuore granata, perché non mollo mai”

[df-subtitle]Intervista a Izzo da Torino Channel[/df-subtitle]È sicuramente uno dei giocatori più interessanti della Serie A. Il classe ’92 campano a suon di prestazioni vorrebbe conquistare anche una maglia in Nazionale, ma al momento pensa solo al Torino e alla prossima trasferta sul difficile campo di Udine. Queste le sue parole a Torino Channel e trascritte dal sito toronews.net:
“Il cuore granata ispira il mio modo di essere. Perché sono uno che non molla mai. Voglio dire ai tifosi che metterò impegno ed onorerò la maglia fino all’ultima goccia di sudore“
“Ho trovato un gruppo di ragazzi fantastici. Ho detto che mi sembra di stare qui da una vita perché conoscevo già diversi compagni, mi hanno accolto benissimo. Sono contento e felice di vestire questa maglia. So che il presidente ha fatto un sacrificio per portarmi qui, voglio ripagare la fiducia sua e di tutte le persone che mi stanno intorno. Lo farò comportandomi per come sono, uno che guarda sempre avanti e non molla mai”.
“Terzo della difesa a destra. A Genoa ho giocato anche terzo a sinistra. E ho fatto anche il quarto di destra o di sinistra. Sono duttile, come dicono gli allenatori…”
“Mazzarri? Quando lo conobbi ero un bambino ora sono uomo. Ora ci possiamo aiutare uno con l’altro. Ci trasmette carica, non ha mai mollato, non vuole mai perdere, non si arrende mai. Il mister mi comprò un paio di scarpe da ginnastica che io non avevo. Dissi a qualcuno non ricordo chi che io non ce le avevo e lui mandò un collaboratore a comprarmele. Lo racconto sempre, fu un gesto molto bello. Feci bene in Primavera e il mister Mazzarri mi portò in ritiro in prima squadra. Feci un ottimo ritiro e poi andai in prestito in Serie C.”
“Cristian Ansaldi è una persona veramente bella. Un ragazzo sincero, pulito. I nostri bimbi quando eravamo a Genova stavano sempre insieme! Iago è più timido ma serio e bravo. Rincon? Mi piace scherzare con lui perché caratterialmente ci capiamo e stiamo bene insieme.”
“La sofferenza che ho vissuto mi porta a non mollare mai. Per essere qui ho fatto tanti sacrifici. Non mi aspettavo di arrivare in Serie A. L’ho capito giorno dopo giorno, quali erano le mie possibilità. E non me lo aspettavo per quello che ho passato. Perdere un papà da giovane non lo auguro a nessuno. Adesso ho due figlie, Aurora e Vittoria. Loro sono la mia vita, la mia gioia, il mio tutto. La prima è nata in un momento di sofferenza, la seconda è stata come una vittoria, un momento di sole dopo aver superato quel momento. Cosa faccio con loro? Giochiamo a uno-due-tre stella, a nascondino… a pallone no!”
“Non mi sono mai dimenticato da dove vengo. Sono felice di tanto in tanto di abbracciare il mio quartiere. E soprattutto i giovani del posto. Sono tutti “scugnizzi”, non hanno paura di niente, sono spensierati, dolci. Basta uno sguardo per capirsi. E se ce l’ho fatta io ad affermarmi possono farcela anche loro!”
“Il mio procuratore mi è stato vicino quando altri non lo facevano. E’ una grande persona e un grande uomo, in questo modo ci vogliono persone come lui. E poi c’è la mia compagna. L’ho conosciuta praticamente da bambino, quando non ero ancora calciatore. Non gli voglio far pesare niente del mio essere famoso, io ho la fortuna di avere una donna che mi sta al fianco e non mi deluderà mai.”
“Tatuaggi? Uno è dedicato a mio padre. E’ dietro la schiena, è la scritta non ti dimenticherò mai. Poi c’è uno scudo da guerriero, un’altra scritta, niente mi fa paura. Quanti sono? Ormai ho perso il conto.”
“Perché sono diventato uomo spogliatoio? Io cerco di portare la mia allegria. E’ cosi che si costruisce un gruppo. Si trattano bene i compagni, si ride e si scherza. Poi negli allenamenti e nelle partite bisogna metter cattiveria e serietà, è così che poi arrivano i risultati. E mi piace cantare in napoletano”, dice provando a canticchiare un motivetto. “Ascolto tanta musica. Prima della partita sento musica, parlo e scherzo. Poi in campo mi trasformo.“
“Scambiato per CR? Sì, ma poi quando mi sono tolto cappellino e occhiali scuri sono andati tutti via…
Come sarà il derby con CR7 in campo? Ancora più bello. Infine, una dichiarazione di intenti: Ai tifosi basta poco per farli felice. Bisogna semplicemente dare il massimo e sudare la maglia. Dobbiamo lavorare duro e con serietà per toglierci soddisfazioni“