Zeytulaev: “Juve, è già un’altra mentalità. Su Gasperini e Sarri…” – ESCLUSIVA EC

ESCLUSIVA ZEYTULAEV GASPERINI SARRI – Ospite alla trasmissione Calcio Time, in onda sui canali di Europacalcio.it, Ilyas Zeytulaev ha parlato di diversi argomenti. A partire dalla Juventus, dove ha mosso i primi passi da calciatore all’interno del settore giovanile bianconero.
Così l’ex esterno d’attacco uzbeko, che nei mesi scorsi è tornato in patria ad allenare il Bunyodkor: “La Juventus? Si vede già un’altra mentalità. Leggo diversi nomi come possibili nuovi intesti, sicuramente daranno molto in termini di qualità e di imprevedibilità del gioco. Dopo questi ultimi anni è vietato sbagliare. Chiesa? Giocatore fortissimo, ma ha uno stile forse diverso rispetto alla visione di gioco di Thiago Motta.
Cosa ho imparato dagli anni alla Juve? Sono state quattro/cinque stagioni bellissime, e quando ogni tanto mi allenavo con la prima squadra, che annoverava gente come Del Piero, Davids e Trezeguet, vivevo un sogno. Indimenticabile poi l’esordio in prima squadra in Coppa Italia“.
ESCLUSIVA ZEYTULAEV GASPERINI SARRI – Su Gasperini, suo allenatore prima nelle giovanili bianconere e poi al Crotone e al Genoa: “Aveva delle idee molto chiare. Peraltro ricordo ancora che mi ha voluto con lui anche al Crotone nonostante fossi reduce da un infortunio, mi diede una grossa fiducia. Facevamo un calcio molto fluido ed eravamo più liberi in fase di possesso, praticavamo un calcio molto propositivo. Con lui il lavoro fisico era devastante, per giocare secondo il suo stile dovevamo per forza avere delle qualità fisiche non indifferenti. Pretendeva da tutti il massimo impegno e già in quegli anni era bravissimo a tirare fuori il meglio da ciascuno di noi, proprio come fa adesso. Il suo stile di calcio olandese non era così diverso da oggi, con le dovute differenze dei rispettivi periodi. Ora è diventato un top e l’Europa League vinta con l’Atalanta è qualcosa di storico“.
ESCLUSIVA ZEYTULAEV GASPERINI SARRI
Sull’annata al Verona: “Ho tuttora la casa invasa da foto di quel Verona. È la stagione in Italia che ricordo con più piacere, come posso dimenticare quel gol alla Pro Patria all’ultimo minuto dei playout. Senza dubbio si tratta di una delle reti più importanti della mia carriera. La squadra era stata costruita per risalire, ma purtroppo incontrammo moltissime difficoltà. Ma nonostante tutto c’erano sempre almeno 15.000 spettatori allo stadio, era qualcosa di incredibile, da brividi. Sarri? Era già un’enciclopedia di calcio. Ricordo ancora che quando ci conobbe, disse subito: “Chi ha le scarpe colorate con me non giocherà nemmeno un minuto”. Ci allenò solo per otto giornate, ma alcuni suoi principi che provò a portare in quel periodo glieli ho rivisti applicare anche all’Empoli e al Napoli. Ha uno stile di gioco molto diverso da Gasperini, è un calcio più “spagnolo” e che richiede più tempo per essere assimilato“.
Sul connazionale Eldor Shomurodov: “Sarei molto contento se restasse alla Roma. È un ragazzo molto rispettoso, è cresciuto in un paese dove il rispetto per il prossimo è qualcosa di fondamentale. Ieri poi è entrato benissimo, potrebbe certamente dire la sua in giallorosso“.
Sul Napoli: “Lukaku? Con Conte perderà subito 3 kg (ride, ndr). All’inizio magari farà un po’ di fatica dovendo ritrovare la condizione, ma poi inizierà a segnare a raffica proprio come all’Inter. Kvara? Prototipo del tipo di calciatore in via di estinzione: un ragazzo cresciuto per la strada e che ora si sta affermando a grandi livelli. Quando sente entusiasmo è molto difficile da fermare. Tra due anni potrebbe andare al Real Madrid o al Manchester United“.