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Ag. Marchisio: “Lo scorso anno a un passo dal Milan, ma avrebbe voluto chiudere la carriera in bianconero”

Redazione
Claudio Marchisio

[df-subtitle]Stefano Marchisio non è un papà qualunque. Oltre a essere il padre di Claudio Marchisio, ex bandiera della Juventus, e attualmente allo Zenit di San Pietroburgo, è anche il procuratore del giocatore classe ’86 che vanta in carriera 269 presenza con la maglia bianconera, dove ha militato, con la sola parentesi del 2007/08 a Empoli dal 1993 al 2018.[/df-subtitle]

Il Padre-procuratore di Marchisio è stato raggiunto da Tuttosport e queste sono le sue parole:

“Sensazioni da papà?  «Non ero mai stato a San  Pietroburgo in passato e ho  scoperto un gioiellino di città: è un po’ Venezia e un po’  Parigi, soltanto più fredda.  Poi è molto pulita, ordinata, moderna: bellissima.  Ma sono contento soprattutto perché ho visto Claudio felice e soddisfatto della sua nuova avventura.  Lo hanno accolto alla grande (..)». 

Qual è, invece, il primo  bilancio da procuratore;  soddisfatto?  «Non ho rimpianti. Tre  anni fa Claudio sarebbe potuto andare altrove  a guadagnare di più; nel 2017 ha detto no al Milan  che gli offriva un Ingaggio  doppio perché il suo desiderio era quello di chiudere la carriera nella Juventus, la squadra del suo cuore. Nel calcio le cose cambiano: capisco la decisione  della dirigenza bianconera di voler ringiovanire la  squadra. Un po’ di nostalgia c’è da parte di Claudio  e sarebbe strano il contrario, fosse ancora alla Juventus probabilmente sarebbe  l’uomo più felice della terra».

La Champions?…  «Mio figlio ed io rimaniamo i primi sostenitori della Juve, non ci perdiamo  una partita. Speriamo di  festeggiare la Champions  come nel 1996: da tifosi.  Claudio, poi, ha tanti amici nello spogliatoio: con la  vecchia guardia è in costante contatto, soprattutto con Barzagli». 

Se ripensa al 17 agosto, al  giorno della rescissione del  contratto, qual è la prima  cosa che le viene in mente?  «La telefonata di Claudio, a  cui avevano appena comunicato la situazione: ero in  vacanza in Val d’Aosta e mi  sono precipitato in sede».

Quel giorno si sarebbe  aspettato che pure Marotta  avrebbe lasciato la  Juventus in meno di due  mesi?  «No, il suo addio mi ha stupito. Marotta sarebbe  il dirigente ideale per riorganizzare il calcio italiano». 

Da papà-manager che  sensazioni prova nel vedere  Claudio in blu?  «Mi ha riportato all’anno di  Empoli.  Claudio sta lavorando duro per riconquistare un posto nell’Italia. Detto questo, sono sincero: non vederlo in bianconero mi fa effetto,  però poi io sono prima di  tutto suo padre e la priorità per un papà è vedere il  proprio figlio sereno. Il blù  è strano, ma poi penso che  con lo Zenit ha collezionato 5 presenze e un gol in un  mese e non fosse stato per  l’influenza della scorsa settimana non avrebbe saltato nemmeno le ultime due  gare. Magari, restando alla  Juventus, lo stesso numero  dipartite le avrebbe disputate in un anno».  

I tifosi per rivedere Claudio  allo Stadium devono  sperare in Juve-Zenit della  prossima stagione o magari organizzerete un saluto allo  stadio prima di una partita  dei bianconeri, come fece  ad esempio Trezeguet?  «Un incrocio in Champions  mi piacerebbe, in futuro.  Però mi auguro che un giorno Claudio abbia l’occasione di poter salutare allo Stadium i tifosi della Juve, a cui è ancora legatissimo». “