Atalanta Gasperini futuro: “Se non mi cacciano resto. Gomez? Non l’ho mandato via”

Atalanta Gasperini futuro – Dopo un avvio di stagione leggermente sottotono, l’Atalanta si รจ ripresa e nonostante l’addio del Papu Gomez continua ad essere una delle protagoniste della Serie A. Al momento l’unico rimpianto sembra essere l’uscita dalla Champions League contro il Real Madrid. A parlare di questo e tanto altro รจ stato il tecnico Gasperini ai microfoni di Radio Deejay. Di seguito le sue dichiarazioni riportate da calciomercato.com:
“Lโobiettivo era restare in partita almeno nel primo tempo e poi rischiare un po’ di piรน, era comunque difficile. Ci stavamo riuscendo bene. Dire che l’Atalanta fosse favorita era un po’ troppo. Il Real Madrid delle ultime partite lasciava un poโ desiderate, ma poi quando sono arrivati i momenti decisivi รจ cambiato tutto”.
E’ vero che quando i giocatori vanno via rendono di meno?
“No, mi sembrano tutti giocatori forti. Ad esempio Kessie. Anche Mancini alla Roma, ce ne sono tanti altri. Gagliardini non รจ esploso cosรฌ, ma anche lo stesso Barrow”.
Gollini non para piรน.
โStavamo prendendo qualche gol di troppo rispetto alle occasioni che subivamo, cโera bisogno di un poโ di cambiamento per poi ripartire al meglio”.
Atalanta Gasperini futuro – Quale sarร il suo futuro?
“Se non mi cacciano sarรฒ a Bergamo, vediamo (ride, ndr). Dieci partite sono tante”.
L’addio di Gomez che adesso si trova a Siviglia.
“Non lโho mandato io. Sarรฒ sempre grato per tutto quello che abbiamo fatto in questi anni”.
L’Atalanta ha un suo DNA.
“LโAtalanta ha la sua identitร e gioca sui suoi ritmi, ma in Italia non ci siamo solo noi. Forse ci danno fastidio le interruzioni. Ci piace quando ci lasciano giocare, le interruzioni ci danno fastidio”.ย
Come giudica il primo anno di Pirlo in panchina?
“Ho pensato che la societร nei confronti dellโex giocatore e della persona avesse una fiducia smisurata.Magari hanno l’idea che possa diventare un grande allenatore. Il fatto di conoscenze aiuta, ma lโallenatore รจ tutto un altro mestiere, ti devi formare. Lo puoi fare in tanti modi, magari partendo dalla Juventus”.
Il suo percorso da allenatore.
“Io ho fatto tutti gli scalini, sono partito dalle giovanili. Io credo di essere cresciuto sempre, sin da Crotone. Ma anche con i ragazzini, sperimentavo metodologie anche adesso. Ricordo un Genoa-Juventus dove avevo Burdisso e De Maio in difesa e ho giocato con la superioritร numerica da dietro, abbiamo retto una partita fantastica. Di lรฌ siamo partiti ad alzare l’asticella. Anche quando ho cambiato molto contro il Crotone, lรฌ รจ stato un passo fondamentale per crescere”.