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Treviso-Portogruaro, Pià: “Bella esperienza nella Marca, ma poca pressione. Su Bonucci e Pillon…” – ESCLUSIVA EC

Raffaele Campo

TREVISO PORTOGRUARO PIà – Manca sempre meno alla sfida al vertice di domani al Tenni tra Treviso e Portogruaro, in programma alle 14,30 e valida per il Girone C del campionato di Eccellenza. I biancocelesti, da dopo la lunga sosta, sono reduci da due importanti vittorie contro Caorle e Montello, mentre la squadra di  è reduce dallo 0-0 contro l’Eclisse Carenipievigina.

Per l’occasione, “Europa Calcio” ha contattato telefonicamente Inacio Pià, brasiliano nonché ex attaccante che nel corso della lunga carriera professionistica ha vestito le magli di entrambe le squadre: a Treviso da gennaio a giugno dall’estate 2007 a gennaio 2008, mentre al Portosummaga nel 2010/2011, ossia nell’unica stagione in Serie B dei granata.

TREVISO PORTOGRUARO PIà

Lei adesso fa il procuratore, come sta andando questo nuovo percorso? 

Molto bene, chiaramente in questi ultimi due anni siamo stati molto condizionati limitati negli spostamenti, ma ora a piccoli passi stiamo ricominciando a muoverci. Viaggio spesso tra l’Italia e il Sud America, anche lì stanno riaprendo e ricominciando. Speriamo che la situazione vada sempre meglio“.

Domani in Eccellenza veneta c’è questo big match tra Treviso e Portogruaro, due sue ex squadre. Partendo dai biancocelesti, che ricordi ha di quei mesi? 

Sicuramente belli, provenivo da una lunga esperienza al Napoli. Il Treviso aveva una bella rosa, attrezzata per tornare in A, ma purtroppo nel calcio non bastano solo i nomi. Da un punto di vista personale, in città io e la mia famiglia stavamo benissimo, però ho percepito da subito la poca pressione della piazza. A Napoli la gente ti fermava per strada e agli allenamenti a volte c’erano anche diecimila persone, a Treviso invece l’esatto contrario. Diciamo che ho risentito di questo. Inoltre già si vedeva che dal punto di vista societario c’era qualcosa che non andava“.

In quell’organico peraltro, uno dei suoi compagni di squadra si chiamava Leonardo Bonucci. 

Era ancora un ragazzino, ma la sua personalità e il suo carisma erano già tangibili. E infatti poi si è visto il percorso che ha fatto e che sta facendo“.

E Bepi Pillon che allenatore era? 

Curava i minimi particolari e si dedicava al calcio ventiquattro ore su ventiquattro. Poi può succedere di avere delle visioni diverse, ma conservo un bel ricordo di lui“.

Poco tempo dopo invece l’esperienza al Portogruaro. Che stagione è stata? 

Lo dico subito: per me una brutta esperienza. Non avevamo le strutture per allenarci, ti dico solo che ci cambiavamo nei container… Non voglio dare tutta la colpa alla società perché anche noi giocatori abbiamo le nostre colpe, ma non eravamo mai stati messi nelle condizioni di rendere al meglio. Il club fece quell’annata in Serie B con la mentalità ancora del calcio dei dilettanti“.

Quanto a domani, che partita dobbiamo aspettarci? 

Premetto che non seguo molto l’Eccellenza del Veneto, ma senza dubbio sarà una sfida combattuta tra due squadre che vogliono tornare nelle categorie che meritano. Soprattutto il Treviso che ha alle spalle una storia molto importante. Auguro il meglio a entrambe“.

FONTE IMMAGINE: Antonio Arcoraci

 

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