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Luis Enrique: “Iniesta si avvicina a Messi. Grazie a chi aiuta il paese”

Redazione
Luis Enrique

LUIS ENRIQUE INIESTA MESSI – Bella intervista quella concessa da Luis Enrique, ct della nazionale spagnola, ai canali ufficiali della RFEF, la federcalcio di Spagna. Dalla carriera alla quotidianità, dal suo legame speciale col Barcellona agli obiettivi della sua selezione: ecco le sue parole.

Sul Coronavirus: “Innanzitutto rivolgo un pensiero a coloro che purtroppo sono in ospedale, ai pazienti e al personale sanitario che mette la salute degli altri davanti alla propria. Allo stesso modo ringrazio la polizia, i vigili del fuoco e tutte le persone che mandano avanti il paese”.

LUIS ENRIQUE INIESTA MESSI – Sulla sua carriera: “Non saprei scegliere un momento preferito nella mia carriera calcistica. Di certo direi tutti quelli in cui siamo riusciti a rendere felici le persone. La mia più grande sfida attualmente è arrivare agli Europei del 2021 nelle migliori condizioni possibili. Al di fuori del campo, come tutti, la battaglia più importante è sconfiggere questo virus. Spero di rimanere alla guida della nazionale spagnola per molti anni”.

Su Iñaki Williams: “I giocatori li convoco se rispettano una serie di requisiti: l’utilizzo nei club, il buon rendimento e il confronto con gli altri giocatori della nazionale in quel ruolo”.

LUIS ENRIQUE INIESTA MESSI – Su Messi e Iniesta: “Il giocatore che mi ha colpito di più in assoluto è Messi. In seconda battuta direi Iniesta, che gli si avvicina molto, anche se tra Messi e gli altri c’è una profonda differenza”.

Sulla sua routine in questo periodo: “Non sono preoccupato della condizione dei giocatori quando si riprenderà a giocare, ora la priorità è la salute. Il calcio non è così importante davanti a certe cose. Durante il giorno aiuto in casa con le faccende domestiche, poi studio un po’ di inglese, guardo alcune cose di calcio, leggo e guardo qualche serie tv”.

Infine, un messaggio d’amore al Barcellona: “Sono molto fortunato ad esser stato in un club come il Barcellona che per così tanti anni mi ha dato tutto, sia da calciatore che da allenatore“.