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Napoli Milan, missione compiuta: Var depotenziato

Diego De Luca
Var

NAPOLI MILAN – La missione “Depotenziamento Var” è compiuta. Lo è anche a livello europeo, dopo che l’Italia ha assunto il ruolo di capofila nel rimettere l’Uomo al centro e la macchina ai margini. Eppure, proprio il nostro strano Paese aveva accolto in anteprima interplanetaria l’utilizzo di uno strumento utile a correggere gli errori del direttore di gara.

Il doppio confronto di Champions League tra Napoli e Milan ha rappresentato il de profundis dell’assistenza video. Errori colossali dall’una e dall’altra parte, ci mancherebbe: non si tratta di faziosità e sarebbe anche un esercizio inutile ripercorrere gli erroracci che hanno contraddistinto i 180’ tra rossoneri e azzurri.

L’avvento di uno strumento di supporto avrebbe dovuto eliminare ogni margine di errore nei casi in cui il regolamento lo prevede. E invece quella “maledetta” regola non scritta della discrezionalità dell’arbitro sono riusciti ad applicarla, sembra, anche in sala video. Perché tanto al Milan all’andata quanto al Napoli al ritorno mancano rigori grossi quanto il Duomo o il Maschio Angioino.

Napoli Milan, missione compiuta: Var depotenziato

Chiedere di ascoltare gli audio Var-Arbitro è più difficile di una richiesta ufficiale di incontro privato con il Santo Padre, lungi da noi “bestemmiare” in nome di una chiarezza utile al popolo (che, è bene ricordarlo, è il soggetto pagante). Ma la mancanza di chiarezza porta alla dietrologia e proprio i vertici arbitrali, tanto in Italia quanto in Europa, rischiano di alimentarla se non si decideranno ad affacciarsi in Piazza San Pietro per annunciare “non c’è nulla da temere, o fedeli, vi facciamo ascoltare tutto”.

Gli errori visti non sono tollerabili in epoca Var. Perché se alcune “disattenzioni” all’occhio nudo possono essere tollerate (vada per l’incompetenza), al video proprio no. Qualcosa non torna se milioni di persone dell’una o dell’altra fede calcistica concordano su un penalty non assegnato per errore e le uniche persone che non si accorgono dell’infrazione sono i giudici in campo o in sala video.

Spegnete il Var e torniamo alla preistoria: se volete farlo funzionare così, se volete la discrezionalità dove discrezionalità non deve esserci, si stava meglio quando si stava peggio. Le prese in giro avevano quasi un senso.