Harry Winks, centrocampista della Sampdoria in prestito dal Tottenham, ha rilasciato una lunga intervista tra presente e futuro

La Sampdoria è una grande squadra e possiede una tifoseria fantastica: in questi mesi ho conosciuto un bellissimo ambiente, tanto da sentirmi in debito per tutto il supporto ricevuto. Purtroppo, il solito problema fisico alla caviglia non mi ha consentito di contribuire alla causa, ma sto cercando di recuperare il tempo perduto”. Harry Winks, centrocampista della Sampdoria di proprietà del Tottenham, non ha nessuna intenzione di darsi per vinto. Il suo spirito inglese e le sue qualità tecniche sono finalmente al servizio di una società che l’ha atteso e supportato anche nei momenti più complicati del recupero. Atteggiamento che, il mediano inglese, sta ampiamente ripagando anche con le prestazioni sul terreno di gioco.

Winks: “Samp, ti sono riconoscente! Sulla salvezza e il futuro…”

The British job”, soprannome che gli è stato coniato dall’ambiente blucerchiato, sta cercando in tutti i modi di far rialzare una Doria relegata nelle sabbie mobili della classifica. Intervenuto al microfono de La Gazzetta dello Sport, il mediano ha dichiarato: “Faccio parte di un grandissimo team, a prescindere dai risultati che stiamo ottenendo. Il destino non è stato dalla parte della Samp in diverse partite: credo la sfortuna abbia giocato un brutto scherzo alla nostra stagione. Ora, non possiamo far altro che continuare a credere nel nostro lavoro e nelle idee del Mister: siamo totalmente concentrati sui prossimi risultati. Poi, vedremo”. 

L’esperienza del centrocampista classe 1996 in quel di Genova è appena cominciata, ma potrebbe interrompersi già a giugno, quando scadrà il prestito in blucerchiato. In merito ad una possibile permanenza alla Sampdoria, il mediano inglese ha dichiarato: “Non so cosa ne sarà del mio futuro. Sinceramente, non mi pongo nemmeno il problema. Non ho sentito Conte e nessun dirigente del Tottenham, ma non è un problema. Sono talmente concentrato sul campo da non aver tempo per riflettere su ciò che accadrà. Penso sia l’unico modo per tentare di salvare la squadra: restare focalizzati solo sul presente”. 

 

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