VUKUSIC OLIMPIJA – Era l’estate 2012 e, dopo una grande doppietta d’autore realizzata a San Siro contro l’Inter di Andrea Stramaccioni, il Pescara lo acquistava dall’Hajduk Spalato. I biancazzurri erano appena tornati in Serie A dopo circa vent’anni, e puntavano molto su di lui per la salvezza.

VUKUSIC OLIMPIJA – Tuttavia, l’esperienza in Abruzzo non è stata positiva: solo 1 gol in 22 presenze e rendimento negativo, anche per colpe non sue, visto il costante andamento disastroso di tutta la squadra.

Stiamo parlando di Ante Vukusic, attaccante croato classe 1991. Dopo quattro anni molto difficili, nel corso dei quali lo stesso ha scoperto di avere un grave problema ad un polmone, il giocatore milita ora tra le fila degli sloveni dell’Olimpija Ljubljana. E fino a questo momento è capocannoniere della squadra, con ben 17 gol in 25 presenze.

VUKUSIC OLIMPIJA – Intervistato in esclusiva da “Europa Calcio“, il calciatore ha parlato di questa sua nuova ed importante esperienza in Prva Liga con la casacca biancoverde, senza dimenticare il periodo in Italia.

[df-subtitle]Come sta andando a Lubiana? I suoi numeri parlano molto chiaro.[/df-subtitle]

Sono felice. L’Olimpija pratica un ottimo calcio, non solo di rimessa e di contropiede rispetto a come ero abituato nelle mie precedenti squadre. Paradossalmente, quella tipologia di gioco non era adatta ad un attaccante con le mie caratteristiche. Ero in difficoltà e non mi trovavo a mio agio. Adesso sta andando davvero tutto molto bene. Sono qui grazie al presidente Mandaric e all’allenatore Hadzic. L’anno scorso ero al Krsko, e contro l’Olimpija giocai due ottime partite, così a fine stagione il club mi chiamò dicendomi: “Vieni da noi, abbiamo bisogno di un attaccante da almeno 15 gol”. Devo ringraziare specialmente mister Hadzic, crede molto in me e ormai abbiamo anche un grande feeling che va oltre il terreno di gioco“.

[df-subtitle]Quali sono gli obiettivi dell’Olimpija?[/df-subtitle]

Siamo primi con quattro punti in più del Maribor, vogliamo assolutamente vincere il campionato e andare più avanti possibile negli spareggi per la Champions“.

[df-subtitle]E a Lubiana come si trova?[/df-subtitle]

E’ una bella città, si vive bene e in tranquillità. In più non c’è pressione. Inoltre è vicina alla Croazia e in cinque ore di macchina sono a casa mia a Spalato“.

[df-subtitle]Lei sta vivendo questa grande annata dopo cinque anni molto difficili.[/df-subtitle]

Sì, sono stati anni tanto difficili. A Pescara ho avuto dei problemi con il presidente Sebastiani. Nell’estate 2013, dopo la retrocessione, mi volevano Bologna e Parma. Io volevo andare in una di quelle due squadre perché non volevo giocare in Serie B, ma lui non mi fece andare via dicendomi che mi voleva a Pescara. Mi fece restare per poi mandarmi in prestito al Losanna pochi mesi dopo… Mentre nell’estate 2015, quando ero tornato dal prestito al Beveren, avevo fatto tutta la preparazione estiva con la squadra, e l’allenatore Oddo mi diceva che ero un giocatore da Serie A. Ma il 31 agosto, all’ultimo giorno di mercato, Sebastiani mi disse: “Tu non resti al Pescara”. Ho voluto rescindere il contratto, cosa avvenuta due mesi più tardi, ed ero tornato in Croazia ad allenarmi da solo“.

[df-subtitle]Non un bel rapporto con Sebastiani quindi…[/df-subtitle]

No, perché lui per ben due volte si è comportato male con me. Ma gli riconosco anche che nel 2012 aveva fatto un grande sforzo economico per prendermi, sborsando 4 milioni. Lo ringrazio comunque“.

[df-subtitle]Tralasciando il lato sportivo e calcistico, che ricordo ha di Pescara?[/df-subtitle]

E’ una bella città e ho conosciuto tante belle persone, e i tifosi poi sono fantastici. Pescara somiglia molto a Spalato. In questi anni mia moglie mi ha detto tante volte di tornare a Pescara, nonostante avessimo girato tanti paesi d’Europa! (ride, ndr)”.

[df-subtitle]Prima di approdare in Slovenia, aveva giocato anche in Germania al Greuther Fürth. Come furono quei dodici mesi?[/df-subtitle]

Complicati. Giocavamo in seconda divisione, quindi c’era tanta fisicità e, diciamo, poco calcio. Inoltre, proprio in quel periodo andai in Russia e, a seguito di un controllo medico, scoprii che avevo un polmone che non funzionava. Era dovuto a un incidente stradale che avevo avuto quattro anni prima in Croazia“.

[df-subtitle]Un periodo di grande difficoltà, ma lei non ha mai mollato e ora è finalmente superato. Quali sono stati, se così si possono definire, i momenti chiave di questo lungo calvario?[/df-subtitle]

Ti dico la verità: tante volte ho pensato di smettere di giocare, ma ho sempre tenuto duro e creduto in me stesso. Sono andato in chiesa a pregare tutti i giorni con mia moglie e i miei bambini. Desideravo tanto tornare il bomber dell’Hajduk Spalato. Ce la sto facendo e ora sono felice. Voglio vincere il campionato con l’Olimpija e vincere anche il titolo di capocannoniere del campionato. Una cosa però la voglio aggiungere“.

[df-subtitle]Prego[/df-subtitle]

In futuro mi piacerebbe molto tornare a giocare in Italia e far vedere chi è Ante Vukusic!“.

 

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