[df-subtitle]Inter – Milan: in conferenza stampa ha parlato Luciano Spalletti[/df-subtitle]

Giornata di vigilia per l’Inter di Luciano Spalletti che domani sera alle 20.30 affronterà il Milan nell’attesissimo derby milanese valido per  la 9^ giornata di Serie A. Giornata di vigilia e quindi giornata di conferenza stampa. Prima, però, il tecnico della ‘Beneamata’ ha risposto alle domande dei tifosi su Facebook attraverso la pagina ufficiale della società nerazzurra.

Ecco le sue parole: “Quando ci sono le settimane delle nazionali non è semplice monitorare per filo a per segno le condizioni dei giocatori, sono tornati tutti motivati e c’è l’attenzione giusta per l’importanza della gara. Abbiamo pensato esclusivamente al derby. Variazioni tattiche? Non so a cosa ci si riferisce quando si parla di questo, dobbiamo scegliere in funzione di quella che è la condizione generale dei calciatori e la possibilità di variare c’è ma da capire in base a cosa. Quando si hanno elementi con forza equilibrata in base a cosa si cambia? Chiederò ai miei calciatori sempre molte cose. Solo le grandi partite riusciranno a identificare quelli che sono i personaggi da Inter. Che stadio mi aspetto? Saranno una parte del dipinto non una cornice”.

Subito dopo è iniziata la conferenza stampa, vi riportiamo di seguito le parole di Spalletti.

Sul derby: “Ti può dare molte cose in più rispetto ai tre punti, da portare dentro le altre partire, nello scorrimento del campionato, c’è da avere attenzione, usare quello che è il tempo che hai davanti, non dobbiamo sprecare nemmeno un minuto di quello che è lo scorrere di queste settimane. C’è chiaramente un lavoro per andare a prendere in considerazione quello che verrà. Dobbiamo essere esigenti con noi stessi, dobbiamo richiedere grandi giocate, grandi qualità, grandi confronti. Noi questa settimana abbiamo pensato solo al Derby, sapevamo che sarebbe stata una stagione particolare dove si andavano a giocare tante competizioni. Io abito in un bel posto a Milano e mi piace camminare, conosco le sensazioni dei tifosi e questa partita è il termometro più corretto per misurare quanto siamo malati di Inter”.

Sul timori e la voglia di vincere: “Il fatto di avere paura una dell’altra è un concetto affrontato, non ci vorrei ritornare. Io non smetterò mai di chiedere grandi cose ai miei calciatori, noi abbiamo una professionalità che cancella tutti i timori. Quando sei al lavoro e sei convinto di quello che fai e hai sentimento, non ci possono essere timori. Noi lo vogliamo giocare a viso aperto questo derby perché ci saranno molti interisti a vederlo dentro lo stadio, ci saranno tifosi da casa pronti ad incitarci e da quando sono qua ho capito che gli interisti probabilmente dimenticano la data del compleanno del marito o della moglie ma non il risultato del derby. Se si vuol far parte della storia dell’Inter si deve passare dentro questa storia qui. Le grandi vittorie ti fanno entrare dentro la storia”.

Sulle critiche: “Non giocare bene e vincere grazie alla fisicità? Bisogna vedere di chi sono i commenti. Tra di voi ci sono tifosi di più squadre, dipende da dove arriva il commento. Io trovo che la mia squadra sia cresciuta di mentalità, di gioco e di carattere. Ci sono ancora margini per migliorare, c’è ancora possibilità di evoluzione, per cui se i risultati sono questi e c’è margine davanti io sono contento e mi fa piacere”.

Sull’orgoglio di essere l’allenatore dell’Inter: “Da quando sono diventato allenatore dell’Inter io vado in giro petto in fuori e mani dietro la schiena. Se si ha la fortuna come l’ho io di vedere questa partecipazione da dentro, sono particolarmente orgoglioso. Tutti parlano di cornice in funzione di quello che ci sarà dentro lo stadio io la tratterei come di una parte di quello che sta dentro il quadro, è difficile trovare un livello di partecipazione emotiva come si sta vivendo dentro questo stadio come nei derby, e tutta Milano deve essere orgogliosa di quello che si vede nel mondo. Milano è una città moderna e noi la rappresentiamo nella parte sportiva e anche per questo dobbiamo mostrare in Italia ma anche in Europa la funzione che abbiamo”.

Su Gattuso: “Faccio i complimenti a Gattuso per come sta facendo giocare la squadra, una tecnico giovane che fa vedere un modo giovane di far giocare la sua squadra. Ci sono altri giovani tecnici da citare, non solo lui, De Zerbi, Simone Inzaghi, Di Francesco, Martusciello, Giampaolo. Gattuso è dentro la lista di questi tecnici che può dare tanto al calcio. Mi meraviglierei se la pensasse diversamente, se vuoi il massimo e fai vedere la faccia fiduciosa per quella che è la squadra stai pur certo che ti daranno di più”.

Sui punti in comune tra le due squadre: “Ci sono molti momenti che accomunano queste due squadre, partono dal basso, costruiscono dal rinvio, giocano palla a terra anche i terminali offensivi che hanno. Dentro lo sviluppo poi c’è la condizione di arrivare in zone di campo e mettere traversoni in area di rigore come fanno loro. C’è cura dei particolari da parte di entrambe le squadre”.

Su Icardi: “Lasciamolo così com’è che per noi è perfetto. Poi ci sono delle cose che tutte le persone intelligenti vanno a cercare di migliorare e trovano anche qualcosa da migliorare e questo fa un professionista perfetto. Per quanto riguarda la qualità la squadra è forte e Icardi è perfetto. Guardiamo i movimenti del giocatore, sono pazzeschi. Paragoni con Higuain? Sono due calciatori che ti fanno rimanere a bocca aperta per le giocate che fanno e uno probabilmente ha caratteristiche diverse dall’altro ma entrambi sono fondamentali per lo sviluppo del gioco. Mi fanno sorridere quando dicono che Icardi non è tecnico. Andiamo a vedere il secondo gol contro la Spal e poi ne parliamo. Io scelgo l’Inter comunque”.

 

 

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