TREVISO SANDONÀ LANZARA – Questo sabato pomeriggio, alle ore 15,30, andrà in scena al Tenni il big match del Girone C di Eccellenza tra il Treviso e il Sandonà.
Dopo i punti persi a inizio stagione, la squadra di Zanuttig si sta ritrovando, e non a caso è reduce da tre vittorie consecutive. Kabine e compagni non possono più sbagliare.
Per l’occasione, “Europa Calcio” ha contattato Ivanoe Lanzara, ex terzino che in carriera ha vestito le maglie di entrambe le squadre. In particolare, era stato tra i protagonisti dello storico ritorno in B del Treviso nel 2003. Mentre nel 2010 era stato a Sandonà, con la squadra impegnata in D.
TREVISO SANDONÀ LANZARA
Intanto, di cosa si occupa oggi?
“Vivo a Silea e cerco di arrangiarmi come posso. A causa del Covid ho abbandonato il percorso di allenatore delle giovanili, così come ho dovuto interrompere delle mie attività in proprio“.
Segue ancora il Treviso?
“Certamente, sono amico di molti tifosi affezionati alla squadra. Il Treviso era partito male, ma ora si sta riprendendo. Non sarà facile salire perché nel girone ci sono altre società forti, vedi il Portogruaro e lo stesso Sandonà. Inoltre nella zona il Treviso è la squadra più prestigiosa, chiaro che quindi gli avversari hanno sempre uno stimolo in più quando vengono a giocare al Tenni“.
A proposito, cosa le viene in mente se le dico Tenni?
“È la bomboniera del calcio cittadino, veste a pennello per la città, che ha circa 60-70.000 abitanti. Quando eravamo in Serie B al Tenni, come si usa dire, “non passava lo straniero” (sorride, ndr). Ricordo ancora il campionato 2003/2004 formato da 46 giornate, giocavamo di fatto ogni tre giorni, in casa eravamo sempre solidissimi. Tutti ci facevano i complimenti“.
E un aneddoto del suo biennio biancoceleste?
“Ti dico il derby col Padova nel 2003. Era un vero e proprio testa a testa. Noi eravamo reduci da nove vittorie di fila, e Setten ci disse: “Se arrivate a dieci, vi porto tutti a cena fuori”. Durante la partita ci fu un calcio di punizione per noi, Monticciolo – ricordandosi della promessa – prese il pallone e volle tirare a tutti i costi: lo fece e segnò. Indimenticabile“.
E dell’esperienza a Sandonà cosa ricorda?
“Il mio percorso tra i professionisti era finito, eravamo in Serie D. La società era già importante e voleva vincere. Peraltro ero anche in squadra con Gianni Migliorini, fino a non molto tempo fa allenatore del Treviso. Mi dispiace sia andata così perché è una persona davvero in gamba e preparata. Però purtroppo si sa come va nel calcio, dove si è sempre legati ai risultati“.
Che partita sarà quella di domani?
“Il Treviso lo vedo in ascesa, non mi meraviglierei se portasse a casa un bel risultato, i giocatori adesso hanno più consapevolezza dei propri mezzi. Chiaro che anche il Sandonà sta facendo un ottimo campionato. In ogni caso, sarà una gara molto aperta“.
Fonte immagine: Antonio Arcoraci
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