TREVISO DALL’ACQUA – Uno dei protagonisti di quella grande cavalcata del Treviso 2004/2005 dalla B alla A era stato Stefano Dall’Acqua, ex attaccante classe 1981.
In quella annata collezionò 30 presenze e 6 gol. Fece parte anche della storica rosa del massimo campionato, prima di trasferirsi al Catania a gennaio 2006.
Mentre una delle sue ultime squadre era stato il Portomansuè, che questa domenica sfiderà proprio il Treviso di Zanuttig.
TREVISO DALL’ACQUA
TREVISO DALL’ACQUA – Intervistato in esclusiva da “Europa Calcio“, l’ex centravanti parla in vista del big match di domenica al Tenni.
Dall’Acqua, intanto di cosa si occupa oggi?
“Vivo a Reggio Emilia con la mia famiglia. Lavoro in magazzino e alleno i bambini di una società affiliata alla Reggiana, dove ho giocato durante la carriera“.
Tra le squadre con cui ha giocato ci sono state anche Treviso e Portomansuè.
“Sì, e mi fa malissimo vedere il mio Treviso in Eccellenza. Parliamo di una piazza che merita ben altri palcoscenici, deve risalire il prima possibile. Il Portomansuè è una società con grande potenzialità e con a capo imprenditori molto validi, chiaro che rispetto al Treviso è una realtà molto piccola, ma sta scrivendo una bella storia calcistica“.
Lei con la maglia del Treviso conquistò una promozione in Serie A, qual è il suo ricordo più bello?
“Esperienza che non dimenticherò mai. Eravamo un gruppo molto unito, trovare un gruppo così compatto è difficile. Non cominciammo bene, ma poi arrivò una scalata incredibile. A livello personale, mi porto ancora dentro quel gol nel derby contro il Venezia, diciamo che da trevigiano vale qualcosa in più (sorride, ndr)“.
Poi però la stagione nel massimo campionato non fu positiva. Cosa non funzionò in particolare?
“Furono fatti troppi cambiamenti in poco tempo e smantellato il gruppo storico che conquistò quel risultato. Poi chiaro che tra la B e la A c’è una differenza abissale. E anche la società ebbe le sue colpe, si è visto infatti poco tempo dopo come andò a finire…“.
E la sua annata al Portomansuè?
“Altro tipo di esperienza. Fu sicuramente una bella stagione, ma arrivai a fine carriera e con alle spalle diversi infortuni pesanti. Essendo di Oderzo, mi riavvicinai a casa. Come dicevo, il Portomansuè è una realtà molto solida composta da imprenditori che nella zona sono delle potenze“.
RIPRODUZIONE RISERVATA – La riproduzione dell’articolo, anche parziale, è consentita previa citazione della fonte EUROPACALCIO.IT