Spezia Bastoni: “Dalla Juventus mi aspetto una reazione feroce, ma siamo pronti”

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Spezia Bastoni – Dopo la vittoria ottenuta contro il Venezia, lo Spezia ha voglia di proseguire il proprio cammino in Serie A in maniera positiva.

Il prossimo avversario, però, sarà la Juventus che è attualmente in crisi di risultati e spera di invertire la rotta. In occasione del match di mercoledì, Simone Bastoni ha rilasciato una intervista a La Gazzetta dello Sport.

Di seguito le sue dichiarazioni riportate da calcionews24:

Quale ruolo ti piace di più?
«Il preferito resta il terzino sinistro, ma quando l’allenatore mi piazza a centrocampo non ci sono problemi. Fin da ragazzino ho cambiato tanti ruoli. All’inizio da professionista ho fatto la mezzala, a Trapani Calori mi ha piazzato come quinto di sinistra nel 3-5-2. E poi Italiano mi ha inquadrato come terzino sinistro».

Al Penzo arriva la Juventus, la prima big.
«Tutti gli amici mi hanno chiesto un biglietto. È la prima grande squadra che si presenta nel nostro stadio finalmente aperto al pubblico. Sarà bellissimo». 

Contro il Venezia è arrivato il gol.
«Era dal 2016-17 che non arrivavo a quota due in campionato. Quando ho visto arrivare quella palla, ho pensato solo “Ci provo”. Ed è andata bene». 

 E non per ultimo, anche la vittoria.
«È stata importantissima, anche perché abbiamo sconfitto un’avversaria diretta per la salvezza. Non ci siamo accontentati neanche nel finale, dopo il pari del Venezia. Abbiamo sempre creduto nel successo». 

Il cammino della Juventus non è partito nel migliore dei modi.
«Meglio non pensare alla classifica e concentrarci sulla preparazione della gara. Il nostro obiettivo è fare le cose su cui lavoriamo in allenamento, presentarci con la nostra identità e, se poi dovesse andare male, imparare e migliorare. Immagino una Juve pronta a una reazione feroce. Però noi siamo galvanizzati da una sfida come questa. Io tra l’altro ero juventino da bambino, mi piaceva Del Piero e nella mia famiglia erano tutti bianconeri». 

Spezia Bastoni – Thiago Motta.
«Abbiamo bisogno di tempo per conoscerci perché sono cambiati tanti giocatori. Di sicuro con Italiano il 4-3-3 era fisso mentre con Thiago Motta abbiamo già utilizzato sistemi differenti. Rispetto al passato ci moduliamo di più sugli avversari. Come l’anno scorso, capita che gli esterni offensivi stringano per lasciare spazio ai terzini. Quando serve, verticalizziamo subito sul centravanti. La duttilità tattica è preziosa, l’assetto del centrocampo può variare consentendoci di fare cose diverse e di sorprendere gli avversari». 

L’obiettivo salvezza.
«Ce la giocheremo con le neopromosse. Poi vedremo se qualche altra squadra resterà impigliata nella zona bassa. Saranno decisivi gli scontri diretti». 

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