Il gestaccio di Simeone in occasione dell’esultanza per il gol di Gimenez contro la Juventus non è passato inosservato. Che fosse un gestaccio contro i bianconeri (come ritengono in molti) o un semplice modo bizzarro di esultare, è stato comunque un gesto che poteva essere evitato. Per questo motivo, il tecnico madrileno rischia ora una squalifica. La Uefa ha discusso del caso anche se non ha ancora preso un decisione. A Nyon oggi potrebbe accadere qualcosa e gli scenari possibili sono tre.
Il più preoccupante per Simeone è quello che vede l’Uefa aprire un procedimento disciplinare in base ai rapporti dell’arbitro e del delegato, oppure dopo aver visionato le immagini tv e letto i giornali. In questo caso sarebbe difficile per il tecnico sfuggire alla sanzione: una squalifica per «comportamento irriguardoso» gli impedirebbe di sedere in panchina nel ritorno.
Secondo scenario: l’Uefa decide di vederci più chiaro, incaricando un ispettore di indagare per poi aprire un caso o meno. Infine, l’Uefa non interviene, considerando il gesto una semplice esultanza esagerata, il modo molto personale, da taverna, ma non offensivo, di far sapere al mondo che all’Atletico ‘tenemos huevos’. Terzo, potrebbe non accadere nulla.
Non è la prima volta che il Cholo esagera. L’anno scorso Simeone è stato squalificato per 4 turni dall’Uefa per l’espulsione nella semifinale di andata di Europa League con l’Arsenal: aveva protestato a lungo quando l’arbitro Turpin aveva espulso Vrsaljko dopo 10 minuti (per doppio giallo). In Spagna, nel 2014, Simeone ha ricevuto 8 giornate nella Supercoppa con il Real (quel giorno diede pure un buffetto al quarto uomo). E due anni dopo altre 3 giornate quando, nella partita con il Malaga, per impedire un contropiede dei rivali dalla panchina fu lanciato un pallone in campo (però non era stato lui).