Giovanni Simeone, centravanti passato al Napoli in estate, ha espresso tutti i suoi pensieri tra passato, presente e futuro
L’uomo del momento: Giovanni Simeone, centravanti in forza al Napoli di Spalletti e mattatore della sfida ad altissima quota tra gli azzurri e il Milan di Pioli ha rivelato, ai microfoni del quotidiano Il Mattino, aneddoti e pensieri tra passato, presente e futuro.
Simeone: “La città di Napoli, quella tripletta e papà: vi dico tutto”
C’è tanto azzurro in questo inizio di stagione, con la banda di Spalletti che primeggia meritatamente in ambito nazionale e internazionale. Il “cholito”, tuttavia, cerca di mantenere alta la concentrazione del gruppo con parole da vero leader: “Il Napoli deve mantenere i piedi per terra. La prime posizioni in Campionato ed in Champions non fanno che alimentare la concentrazione e la voglia di continuare così. La strada intrapresa è quella giusta e la voglia di migliorare non deve mancare mai. La magia di indossare questa maglia deve portarci a lavorare sempre di più: c’è qualcosa di magico qui e avverto solamente vibrazioni positive“.
Non è stato facile, tuttavia, farsi spazio nel mondo calcistico: a maggior ragione, se il tuo cognome richiama un grande del passato. Giovanni ha vissuto un inizio di carriera tormentato da questo punto di vista, come rivelato da lui stesso: “Non è facile, per niente, essere visto come “il figlio di…”: senti sempre gli occhi addosso, senti di dover dimostrare ancor di più e ci vuole il doppio della fatica, al contrario di chi pensa ci siano chissà quali favori. Nel corso delle nostre chiacchierate, non lo vedo come un allenatore e, i suoi consigli, rispecchiano esattamente quelli di un padre al proprio figlio: nessun suggerimento tecnico, solo esternazioni del proprio stato d’animo per la vita di tutti i giorni. Un giorno mi lasciò un bigliettino in cui c’era scritto: “Innamorati del gol, che è la cosa più bella”.
Simeone: “La città di Napoli, quella tripletta e papà: vi dico tutto”
Il “Cholito”, in passato, ha saputo far male al Napoli, con quella tripletta al Franchi di Firenze che costò carissimo agli azzurri allenati da Sarri e in piena corsa scudetto con la Juventus di Allegri, in quella partita che resterà famosa come “la sconfitta subìta in hotel”: “Quel pomeriggio lo ricordo bene: rappresentò la mia prima tripletta. Fu un giorno triste per il Napoli, ma dovevo solamente pensare al mio lavoro. Nella mia testa, non c’era altro che la partita successiva in casa della Roma, perché la gente dimentica in fretta se non giochi bene le partite successive”.
Giovanni Simeone ha le idee chiarissime anche per l’immediato futuro, tra Napoli e sogno argentino al mondiale in Qatar: “Per quanto riguarda il Napoli, dobbiamo vivere ogni giorno al massimo: dobbiamo essere concreti e stare sul pezzo, anche perché, giocando ogni tre giorni, il tempo a disposizione per sognare è brevissimo. Un altro grand obiettivo, sarebbe il Mondiale con la mia nazionale: nonostante i 17 gol del campionato scorso, tuttavia, non rientro nella lista dei convocati da un anno. Vorrei ritagliarmi il mio spazio anche in Nazionale…”