SASSUOLO DE ZERBI – Roberto De Zerbi, allenatore del Sassuolo è intervenuto ai microfoni Sky Sport nel tradizionale momento #CasaSkySport. Queste le sue dichiarazioni:

Non ero abituato a stare sempre a casa, tra l’altro sono bresciano e la situazione è fin troppo distante da quella che è la realtà. Abito vicino all’Ospedale Civile, il numero dei soccorritori è continuo. La situazione è veramente tragica“.
Come sta la squadra:Chi ha famiglia è avvantaggiato, molti staranno soli e cerchiamo di stargli vicini. Noi del Sassuolo siamo per il tornare in campo rispettando la salute e se ci sono le condizioni, rispettando i morti. Non è un problema ridursi lo stipendio, ho sempre avuto la fortuna di avere calciatori intelligenti. Sono fortunato a far parte della società sassuolo, al di là dei soldi e dalla qualità di squadra. Noi abbiamo uno spessore di persone alto, si fa fatica a trovarlo nel calcio. Mettono non solo me ma anche i calciatori all’interno delle scelte che si vanno a fare, non ci sarà un problema nel fare una scelta e prendere una strada“.
Il De Zerbi calciatore:Ero un dieci diverso,  anche io come ha detto Totti mi piace l’odore della benzina e se non avessi fatto il calciatore… Mi piace allenare i talenti, è un vantaggio allenare avendo fatto il calciatore e alcune cose le capisco prima”.
De Zerbi allenatore: “Amo fare quello che faccio, mi diverto, sono in una società e lavoro con delle persone che mi mettono nelle condizioni migliori per lavorare. Poi ho una squadra forte che mi fa alzare la mattina felice di allenarla, vedere i miglioramenti dei singoli perché tanti sono giovani. Ci sono tanti allenatori che stimo, l’allenatore è l’insieme di tanti lavori assieme: certo, Guardiola è quello che negli anni ha cambiato più il calcio; se si vede il Napoli di Sarri, ha fatto un grande calcio; Paulo Sousa quando ha iniziato ha fatto molto bene con la Fiorentina; Spalletti con Perrotta-Totti…”.
L’idea di calcio del mister neroverde: “Il risultato è importante per tutti, altrimenti si passa il concetto che si gioca solo per l’estetica e piacere. Per fare risultato, ci sono tante strade e io metto sempre davanti a tutti la qualità del singolo, a queste cerco di aiutarlo ad avere più soluzioni in campo e conoscere più cose“.
Su Boga:Ha margini di miglioramento, infatti serve ancora qualche anno qui a Sassuolo!“.
Il suo futuro:Io a Sassuolo sto bene e devo essere riconoscente, mi hanno preso da una retrocessione in parte a Benevento. Sono ambizioso, voglio fare il mio lavoro divertendomi, non ho fretta di andare via. L’Atalanta con grandi meriti di Gasperini ha cambiato mentalità, Sassuolo ha le possibilità anche se non è facile ripetere quello. A livello di serietà e strutture potrebbe farlo“.
Su Foggia:Riconoscenza totale, così come a Benevento. Con Foggia è come se fosse casa mia, sono cresciuto come giocatore e allenatore. Capisco il pensiero subito, ho fatto tanti anni e capisco la loro mentalità, una piazza che meriterebbe di stare in altre categorie perché come me sono malati di calcio“.
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