In diretta a “Taca La Marca”, programma in onda su Radio Musica Television, è intervenuto Massimo Rastelli, ex tecnico di Cagliari e Cremonese tra le tante. Massimo Rastelli si è soffermato sulla crisi del calcio italiano e non solo.
Ecco quanto raccolto.
Stop Eredivisie: “Sono rimasto sorpreso dalla decisione della Federazione olandese. Spero che in Italia si possa riprendere nella massima sicurezza e concludere i campionati. Fermarsi ora porterebbe a tante ripercussioni, visto che chiunque cerca di raggiungere i propri obiettivi. È normale se si dovesse rendere conto che non sussistono le condizioni ci sarebbe lo stop definitivo”.
Decurtazioni: “Bisogna stare molto attenti, un conto è la Serie A ed un altro sono le serie minori. Tutto il settore è andato in crisi, quando passerà si cercherà di capire quali sono stati i reali danni. Nel calcio minore si guadagna poco ed è difficile rinunciare a qualcosa”.
Scudetto: “È difficile pensare chi possa avere vantaggi in questo momento, anche chi è tornato a casa si mantiene in allenamento per rimanere in una forma accettabile. La Lazio è consapevole della grande occasione – spiega Massimo Rastelli – e cercherà di essere pronta in caso di ripartenza”.
Milik-Juve, Icardi-Napoli: “Icardi è più adatto agli schemi di Gattuso, visto che gli piace giocare da solo, sa gestire molto bene il reparto offensivo ed è un abile finalizzatore. Milik è un grande attaccante con ottime qualità tecniche, ma bisogna vedere l’organizzazione tattica che si basa molto su Ronaldo, il polacco sa giocare palla ed è molto fisico, farebbe comodo alla rosa di Sarri“.
Cragno e Barella: “Cragno ha compiuto una stupefacente crescita negli ultimi anni, soprattutto la scorsa stagione ha fatto un campionato pazzesco. Quest’anno è stato infortunato per 4 mesi ed era ritornato da poco, giocare gli avrebbe fatto bene. Potrebbe imporsi in una grande squadra. Nicolò (Barella, ndr) possiede oltre ad ottime qualità tecniche una spiccata personalità e non mi meraviglio di quello che sta facendo a Milano“.
Izzo-Inter: “Armando è un giocatore da top club. Ha una personalità incredibile e dimostra una vera maestria sul piano tecnico e tattico. Si esalta nella difesa a tre perché nasce centrocampista, riesce ad avere grande padronanza nel partire da dietro e sa leggere molto bene le situazioni”.
Castrovilli: “Ho avuto il piacere di allenare Castrovilli, per me è uno dei giocatori con il futuro più roseo insieme a Barella e Cragno. È un calciatore completo, con grande corsa ed è molto sveglio, prevede le situazioni in campo e riesce a passare molto bene dalla fase difensiva a quella offensiva. È un giocatore molto versatile che può crescere ancora”.
João Pedro: “João ha raggiunto l’apice della sua maturità. Quando arrivò a Cagliari si intuivano le sue doti tecniche ma peccava di personalità e non aveva tanta continuità. In allenamento faceva vedere il suo talento ed ora con la giusta maturità riesce ad esprimere al meglio il suo potenziale”.
Ritorno in A: “Me lo auguro, ma sarà difficile, nel calcio mai dire mai. L’esperienza di Cagliari è stata fantastica, il nostro mestiere è caratterizzato da situazioni positive ed altre negative, ma sono felice delle mie avventure”.
Ricordi di Napoli: “Ho ricordi contrastanti all’ombra del Vesuvio considerato che quella maglia ti dà tante emozioni, nonostante quella stagione sia stata una delle più complicate nella storia del Napoli moderno”.
Un tecnico come punto di riferimento: “Ho avuto tantissimi allenatori nella mia carriera e ho assimilato qualcosa da ognuno di loro, sia nel carattere che nella gestione. Cito Orrico che mi ha insegnato tanto, ho avuto Lippi, Fascetti e Novellino, i quali mi hanno fatto crescere e ho cercato di prender il meglio da loro”.