RAK ZIELINSKI NAPOLI – A inizio settimana, il Napoli ha ufficializzato il rinnovo contrattuale di Piotr Zielinski, il quale ha sottoscritto un nuovo contratto fino al 2024. In maglia azzurra ha totalizzato 192 gare e 22 gol, e lo scorso giugno ha alzato al cielo la Coppa Italia.

La mezzala polacca era approdata all’ombra del Vesuvio nell’estate 2016, quando i partenopei acquistarono il suo cartellino dall’Udinese. Zielinski era reduce da un’ottima stagione tra le fila di quell’Empoli allenato da Marco Giampaolo.

RAK ZIELINSKI NAPOLI – Il giocatore ha mosso i suoi primi passi tra le fila dello Zagliebie Lubin, club di Ekstraklasa. Oltre a Pawel Karmelita, “Europa Calcio” ha contattato l’altro suo primo allenatore nel settore giovanile della società arancionera, ovvero Janusz Rak.

Questi ricorda così il centrocampista azzurro: “Ho conosciuto Piotr nel 2006. Quell’anno seguivo ed ero il responsabile dei bambini del nostro club nati nel 1993. Nella selezione della Bassa Slesia, che vinse il campionato polacco, c’era anche Piotrek, nonostante l’età. Era chiaro che aveva le migliori qualità per giocare a Lubin“.

RAK ZIELINSKI NAPOLI

RAK ZIELINSKI NAPOLI – Prosegue: “Era un ragazzo magro e basso, la fisicità non era il suo forte. Ma quando aveva la palla ai piedi, questo aspetto non aveva importanza. Ricordo che a quel tempo due cose mi fecero una grande impressione di Piotr: l’incredibile facilità e libertà di ricevere la palla. Era così disinvolto che aveva sempre tutto il tempo di decidere la mossa successiva, spesso sorprendentemente buona. Il tutto con il pieno controllo della palla. Ha sempre scoraggiato l’avversario dall’attaccare al primo ritmo.

Inoltre conduceva la palla liberamente, con un inaspettato cambio di direzione e ritmo, e con il pieno controllo della situazione in campo. Per 30 anni del mio lavoro, non ho incontrato un altro giocatore dodato di una caratteristica a questi livelli“.

Infine: “Secondo me, un fattore molto importante per la crescita di Piotrek è stato il suo rapporto con i genitori: poteva sempre contare sul loro aiuto e sostegno. Non aveva pressioni o aspettative eccessive, ma un aiuto amichevole e talvolta suggerimenti professionali da parte del padre. grazie a un rapporto così sano, ho visto come il ragazzo si è sviluppato liberamente“.

 

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