PODIO EUROPACALCIO KVARA – Il calcio cambia, ma le giocate di Kvara sono di quelle che trasmettono gioia ed entusiasmo. Ora Inzaghi rischia dopo l’incredibile scivolone a La Spezia. Sul campo è la Juve di Allegri la prima delle normali.
Podio EuropaCalcio Kvara, che giocata! Juve seconda sul campo…
1’posto
l’evoluzione che non evolve
Come giusto che sia anzi più che giusto, necessario, il calcio evolve. La tattica evolve, schemi, diagonali e pressing. Una cosa però non cambierà mai: il talento che trasmette quel gene capace di far diventare questo lo sport più amato al mondo. Questo concetto esce fuori chiaro nel gol che Kvara mette a segno contro la Dea mandando in visibilio il pubblico del Maradona, ormai, ad un passo da uno scudetto storico. I fotogrammi che riprendono otto giocatori dell’Atalanta intorno al talento numero 77 sono la testimonianza della grandezza del talento georgiano che ha spezzato la Serie A. Quel gol fa il paio con lo slalom di Sassuolo e lascia la sensazione che di cose così belle o più belle ne vedremo ancora. Intanto Napoli culla il suo talento. Era il 1984 quando in un Napoli che giocava ai limiti della zona salvezza arrivò il Dio del calcio. Tutti pensarono che sarebbe diventata la volta buona. Siamo certi che il 2022 passerà altrettanto alla storia come il suo parente lontano 36 anni. Tanti ce ne sono voluti. Evviva il calcio. Evviva Kvara, talento assoluto!
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2′ posto
la sovversione dei dati statistici
Esci dal campo avendo battuto 12 calci d’angolo, contro 1. Hai tirato in porta 24 volte, hai concesso all’avversario solo 4 conclusioni. Perdi la partita 2 a 1. Sono questi alcuni numeri di Spezia Inter che ha avuto un epilogo clamoroso e che già nei primi minuti, con il rigore sbagliato da Lautaro, aveva fatto capire che per l’Inter sarebbe stata una notte difficile. Alla fine lo Spezia prima con Maldini e poi con Nzola trafigge una difesa per il resto sempre attenta e pronta. L’Inter non potrà permettersi tanti altri passaggi a vuoto del genere per centrare la qualificazione alla prossima Champions League. A 12 dalla fine questo dato è incredibile in relazione al volume degli ingaggi dell’ultima squadra italiana che ha vinto la Coppa dalle grandi orecchie. Di questo certamente sta riflettendo la società, che di difficoltà ne ha anche altre, e di questo sicuramente dovrà darne conto Simone Inzaghi. Un tecnico che aveva lasciato Roma con le potenzialità per diventare un grande condottiero, ma che ora rischia di dover fare un clamoroso passo indietro. Male.
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3’posto
-15 sul campo
Della Juventus in questa stagione se ne è parlato molto di più per quel che è successo fuori rispetto a quello che è successo dentro, naturalmente, al rettangolo di gioco. All’indomani della penalizzazione di 15 punti e del possibile scenario ancora più plumbeo, il gruppo squadra avrebbe potuto avere un momento confusionario ed incerto, anche alla luce, dei ricchi contratti in essere e a questo punto in discussione. Non è stato così, sul campo quella bianconera è la migliore, se consideriamo il Napoli unica compagine di un altro campionato. Allegri, ha avuto, in questo frangente un merito enorme che gli restituisce fama gloria rispetto a quello che si era visto, sempre sul campo, nella prima parte della stagione. Max è andato al max. Poi però sarà tutt’altro discorso.