Nuovo San Siro: giungono notizie negative dal dibattito pubblico indetto dal Comune di Milano per la costruzione del nuovo stadio
L’ultima data cerchiata in rosso in quella che si può definire una partita infinita tra Milan e Inter da una parte, e il Comune di Milano con tutti i suoi consiglieri dall’altra, è quella del 18 novembre. Una data che, con ogni probabilità, segnerà sicuramente la fine del dibattito pubblico presenziato da Andrea Pillon, ma ben lontana dal triplice fischio derivato da una burocrazia (tutta italiana) che continua a passarsi idealmente il pallone ritardando il pressing forsennato delle due squadre.
Negli ultimi giorni, infatti, si susseguono senza sosta dichiarazioni di esponenti politici, più o meno interessati alla questione, che continuano a fare ostruzione alle volontà delle due società, per una partita il cui fischio d’inizio è datato, addirittura, luglio 2019.
Nuovo San Siro: tempi ancora lunghissimi per l’eventuale delibera
Non ultime, quelle annunciate dal Primo Cittadino di Milano,
Giuseppe Sala, che difende gli interessi del Comune applicando un vero e proprio catenaccio alle intenzioni proiettate verso il futuro del
nuovo Stadio: “
Dalla fine del dibattito pubblico, il Consiglio Comunale potrà esprimere un giudizio definitivo tra circa un anno. Le due squadre dovrebbero poi spiegare dettagliatamente le modalità con cui hanno intenzione di smantellare San Siro. La Giunta potrà deliberare solamente quando avrà in mano un progetto esecutivo e potrà valutare l’operato delle società sull’attuale San Siro. In un anno possono cambiare tantissime cose…”.Il tutto, mentre dal dibattito pubblico in corso emerge un altro ostacolo che definire insormontabile, al momento, pare legittimo: il Consigliere Comunale dei Verdi, Monguzzi, ha annunciato sul proprio profilo Twitter la presenza di ben otto consiglieri comunali contrari all’abbattimento di San Siro e la conseguente costruzione del nuovo impianto, considerato un espediente puramente finanziario architettato dalle società per il proprio tornaconto a bilancio.
Non ultima, giunge a referto la dichiarazione di Vittorio Sgarbi il quale, in qualità di Sottosegretario dei Beni Culturali, ha annunciato battaglia proponendo di porre un vincolo culturale nei confronti di San Siro, con la conseguente impossibilità di smantellare lo stadio ai fini della legge.
Nuovo San Siro: nuove opzioni sempre dietro l’angolo
Una difesa a oltranza quella messa in atto dagli ambienti politici che continuano, ormai da più di mille giorni dal primo annuncio, a rinviare la palla al di fuori del contesto comunale, posticipando ulteriormente tempi già oltremodo dilatati. A questo punto, le due società sono chiamate a rivelare le loro reali intenzioni per ribaltare un risultato che pare ormai scontato.
Milan e
Inter potrebbero idealmente salvarsi in calcio d’angolo optando per costruire la nuova casa a
Sesto San Giovanni: una possibilità da agguantare nei classici minuti di recupero di una partita infinita, arbitrata da una burocrazia tutta italiana.