Luciano Spalletti, con le dichiarazioni post Milan-Napoli di Champions League, non si è schierato con gli Ultras e neanche con la società. L’allenatore del Napoli, perfetto nella disamina del contesto stadio per la sfida di ritorno, ha messo al primo posto i calciatori. La squadra avanti ogni cosa:

Se succede alla partita di ritorno, io vado via dalla panchina. Se la partita di ritorno succede la stessa cosa, prendo, vado via e vado a casa. Perché è una roba… Per quello che ci giochiamo, per l’importanza, per la sensibilità che hanno questi ragazzi qui, perché io ho una squadra di ragazzi perbene, di grandi professionisti, di buoni calciatori ma che sono sensibili a quello che gli succede intorno, perché abbiamo giocato in un clima che non ci ha assolutamente aiutato e che è inspiegabile non aiutare la squadra, prenderla in ostaggio”.

Professionisti sì ma sensibili a ciò che gli succede intorno: Spalletti lascia apertamente intendere che il gruppo sta risentendo della frizione esistente tra società ed Ultras. E ancora, è inspiegabile non aiutare la squadra e prenderla in ostaggio. L’allenatore di Certaldo colloca la squadra in un limbo, senza puntare il dito contro l’una o l’altra fazione.

Né con De Laurentiis, né con gli Ultras. Bravo Spalletti a collocare la squadra al di sopra delle parti

Il Napoli senza centravanti e in inferiorità numerica è stato un grado di creare numerose difficoltà al Milan. Al ritorno avrà Victor Osimhen, è vero, ma se l’appello di Luciano Spalletti cadrà nel vuoto gli azzurri potrebbero schierare anche Maradona, Careca, Cavani e Lavezzi senza riuscire a compiere l’impresa. Un’impresa alla portata di questi ragazzi, che nel corso dei mesi hanno inorgoglito e fatto gonfiare il petto anche a chi oggi sceglie il silenzio: un silenzio autolesionista, in grado di influenzare – come dice Spalletti – negativamente la prestazione della squadra.

I ragazzi non c’entrano nulla con le posizioni di De Laurentiis o degli Ultras. Loro indossano la maglia con grande orgoglio e non sostenerli sarebbe un autogol da autolesionismo puro. L’auspicio è che l’appello di Spalletti possa essere raccolto già in Napoli-Verona per fare, magari, le prove generali in vista della gara con il Milan. All’interno di un quadro di assoluta legalità (ci mancherebbe altro), dove i violenti e chi commette reati siano banditi a vita dallo stadio, De Laurentiis e gli Ultras dialoghino per non rovinare la parte più bella di questa stagione e, perché no, anche per una miglior convivenza futura.

Articolo precedenteSalernitana, Iervolino: “Rispetto gli agenti, ma influenzano troppo”
Articolo successivoUfficiale: l’Olympiacos e James Rodriguez risolvono il contratto

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui