[df-subtitle]Verdi: “Da Savoldi a Giordano a Higuain: so bene cosa ha rappresentato lquesto numero di maglia per la storia del club, ma sono convinto di poterla onorare al meglio”[/df-subtitle]
Simone Verdi, arrivato al Napoli alcune settimane fa dopo il primo rifiuto di gennaio, ha espresso le prime sensazioni in maglia azzurra in occasione di un’intervista rilasciata a “Il Corriere della Sera“. Domenica è già andato in rete in ocasione dell’amichevole contro il Carpi, peraltro sua ex squadra.
Così l’esterno offensivo: “Il 9 me lo tengo stretto. Da Savoldi a Giordano a Higuain: so bene cosa ha rappresentato questa maglia per la storia del club, ma sono convinto di poterla onorare al meglio. Ci credo. Ho trovato un gruppo disponibile, semplice e accogliente. Qui non ci sono primedonne, è stato naturale sentirmi uno di loro da subito“.
Prosegue: “La chiamata di Ancelotti? Mi disse che avrebbe rispettato la mia decisione, qualunque fosse stata. Fu però una telefonata che difficilmente dimenticherò. A partire dallo squillo e al suo: ciao, sono Carlo Ancelotti. Conosciamo tutti il suo palmarès, sono cresciuto nelle giovanili del Milan e Ancelotti è una specie di icona. Non lo conoscevo, né avevo mai avuto il piacere di sentire la sua voce al telefono. Non sapevo cosa dire, ero intimorito. Lui fu perfetto. Si svelò subito come la persona che poi ho conosciuto a Dimaro: semplice, simpatica, autorevole ma umile nell’approccio. Non è l’allenatore che dice si fa come dico io, sa però bene come farci muovere in campo. Mi ha chiesto di stare tra le linee, accentrarmi e creare gioco. E non solo questo“.
Di seguito: “Ronaldo alla Juve? Lui è un fenomeno, tra i più forti al mondo. In Liga ci ho giocato contro, lo conosco. Il suo arrivo in Italia sposta gli equilibri, anche se quando si cambia campionato non è subito semplice. Ronaldo trova una squadra già forte e in ogni caso non si vince mai da soli“.