Giovanni Di Lorenzo, capitano del Napoli, ha criticato alcuni atteggiamenti controproducenti dei compagni di squadra, tra i quali Osimhen
Terza partita consecutiva senza conoscere vittoria per il Napoli di Giovanni Di Lorenzo e compagni, che riparte da Bologna con un solo punto dopo la sconfitta interna con la Lazio e il pareggio di Genova, sponda rossoblù. La serata storta degli azzurri si identifica nella maschera di rabbia di Victor Osimhen, che prende un palo nel primo tempo, sbaglia un rigore nel secondo e critica visibilmente il tecnico Garcia quando, la lavagna luminosa, indica che deve abbandonare il campo causa sostituzione.
Visibilmente contrariato, il nigeriano richiama l’attenzione dell’allenatore mimando platealmente il gesto con la mano che riproduce il “due”. A suo modo di vedere, avrebbe dovuto coadiuvare Giovanni Simeone per tentare l’assalto finale al Bologna, non lasciargli il posto. Un atteggiamento, quello del numero 9, che ha indispettito il capitano e leader della squadra, Di Lorenzo.
Intervenuto ai microfoni di Dazn al termine del match, il terzino ha redarguito il proprio compagno di squadra generalizzando con il resto della truppa: “Certi atteggiamenti non servono a nulla, solo a destabilizzare il gruppo. Parleremo tra noi per evitarli: dobbiamo restare uniti anche quando le cose non vanno bene. In questo momento non gira nulla dalla nostra parte e, alcune reazioni, risaltano un po’ di più. È necessario restare compatti e uniti per lavorare al meglio e uscire da questa situazione”.
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