Milan, Theo Hernandez: “Ibra in allenamento rompiscatole, ma è una grande persona. Hakimi è un amico, ma in campo nel derby siamo tutti nemici”
Il Milan, tornato da Belgrado dopo l’amaro pareggio in Europa League subìto nel finale contro lo Stella Rossa, è già concentrato sul prossimo impegno. Domenica li aspetta infatti il derby contro l’Inter capolista. I rossoneri attendono il calcio d’inizio con un Theo Hernandez ricaricato.
MILAN, THEO HERNANDEZ SI RACCONTA
Il terzino francese, resosi protagonista siglando il gol del momentaneo vantaggio su rigore, si racconta a Dazn.
Ecco le sue dichiarazioni, su diversi argomenti, riportate da calciomercato.com:
“Maldini ha detto che devo diventare uno dei tre terzini più forti del mondo? Sì, lo penso anche io. Penso che con il lavoro che sto facendo, me lo sto meritando. Ma devo lavorarci ancora di più, faticare giorno dopo giorno e spero che un giorno arrivi questo momento. Mi concentro su me stesso per fare il meglio, poi la gente valuterà”.
Sui calci d’angolo e sulla licenza di calciare:
“Prima stavo fuori, ora entro in area o addirittura li batto, sono cose del mister, a volte mi dice di tirarlo o stare sulla ribattuta per concludere o di stare in area. Dipende da che squadra affrontiamo e di conseguenza mi posiziono. Io preferisco stare fuori, così se mi arriva posso calciare. Tirare? Non me lo dicono, ma se vedo la possibilità di tirare io tiro. E poi sento Ibra da lontano che grida (ride, ndr)”.
Milan, Theo Hernandez
Il terzino sinistro ha poi parlato di Zlatan Ibrahimovic e dello scudetto, di cui aveva parlato proprio lo svedese la scorsa stagione:
“Quest’anno non abbiamo scuse per non vincere lo scudetto? No (ride, ndr). Al momento no, infatti lavoriamo tutti i giorni e vediamo come andrà a finire. Poi la verità è che avere Ibra in squadra è un plus. Quello che impressiona è il suo fisico, ha 39 anni ma è incredibile come sta fisicamente in campo e come aiuta i compagni. E’ un rompiscatole in allenamento, molto. Sta addosso a tutti, quando sbagliamo un passaggio ci dice che dobbiamo dare di più. Ma la verità è che è una grande persona, un bravo compagno. E’ vero alcune volte ci rimprovera però va bene, è giusto che lo faccia e che ci dica quello che dobbiamo fare”.
Poi, sulla sua famiglia e suo fratello Lucas:
“Il primo tatuaggio che ho fatto è quello per i miei nonni. Io e Lucas abbiamo un ottimo rapporto. Parliamo tutti i giorni e la verità è che siamo molto uniti, fratelli fino alla morte. Non parliamo della nazionale, non ancora…”.
Milan, Theo Hernandez
Lo scorso 23 dicembre, nella gara contro la Lazio, in seguito a un gol aveva esultato mimando il telefono:
“Rappresentava la chiamata della Francia. Sto lavorando duramente per poter andare in nazionale. Quello che devo fare io è lavorare ogni giorno e sperare nella convocazione. Se mi sento un po’ spagnolo? No, sono francese. E’ vero che quando ero piccolo ho vissuto in Spagna, però questo non vuol dire nulla. Sono nato in Francia, la mia famiglia è in Francia e io sono francese”.
Su cosa mangia:
“Riso, pollo, insalata. Non ti dico che una pizza o un panino da McDonald’s ogni tanto lo mangio, dopo la partita magari (ride, ndr)”.
Ha poi toccato il tema derby di Milano di domenica:
“La verità è che tutti i derby sono importanti qui a Milano, però certamente questo lo sarà di più per la posizione e i pochi punti di distacco che abbiamo. Per questo sarà una grande partita. Sarà una partita dura e intensa, ma penso che noi faremo una bella partita. Chi temo di più? In realtà non temo nessuno e nemmeno i miei compagni hanno paura, faremo il nostro gioco e lotteremo per vincere”.
Milan, Theo Hernandez
Infine, su Hakimi:
“Non avrei mai detto che il Real Madrid ci avrebbe lasciati andare via così facilmente, in realtà. Entrambi eravamo al Real e giocavamo poco e la cosa migliore che potessimo fare è stata quella di andarcene, perché se sei lì e non giochi non sei felice e non hai le opportunità che vorresti avere. Però sia io che Hakimi abbiamo fatto del nostro meglio e ora siamo qui a Milano. Achraf è un giocatore incredibile, ha molto talento, velocità, qualità, più o meno ci assomigliamo. Lo conosco personalmente e abbiamo passato molto tempo insieme, è un bravo ragazzo e un grande amico. Cosa gli dirò al derby? Non gli dirò nulla, in campo siamo tutti nemici, ma fuori siamo buoni amici”.
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