Milan parla Galliani – Adriano Galliani ex amministratore delegato, che ha fatto le fortune del Milan, ha concesso una lunga intervista al quotidiano “Libero”, nella quale ha svelato molti retroscena interessanti risalenti a quando era un pilastro della dirigenza rossonera.
Milan parla Galliani – Queste alcune sue dichiarazioni:
Sulla finale di Champions League del 2005 a Istanbul: “Partita incredibile, che abbiamo dominato tranne per i sei minuti in cui ci hanno fatto tre gol, i quali peraltro sarebbero stati inutili se l’arbitro non avesse annullato, per un fuorigioco inesistente, una rete di Andriy Shevchenko, al quale poi il portiere inglese ha parato con la testa una bomba da due metri. Però è una partita secca, può capitare. Istanbul è solo il secondo grande rimpianto, anche perché ci siamo rifatti due anni dopo, quando meritava il Liverpool ma abbiamo vinto noi con un gol di schiena di Filippo Inzaghi”.
Sul suo vero rimpianto rossonero: “Il gol, regolarissimo, annullato a Sulley Muntari in Milan-Juventus del febbraio 2012. Avremmo vinto il secondo Scudetto consecutivo con Massimiliano Allegri e sarebbe cambiata la storia. Se l’arbitro Paolo Tagliavento avesse convalidato quella rete, avremmo vinto lo Scudetto, non avremmo ceduto Zlatan Ibrahimović e Thiago Silva, due campioni che, a distanza di nove anni, ancora giocano ai massimi livelli”.
Su cosa sarebbe successo a quel punto: “Saremmo potuti ripartire con il quarto grande Milan; soprattutto se mi avessero lasciato concludere l’acquisto di Carlos Tévez. Se fosse andata come dico io magari non avremmo venduto e forse oggi saremmo ancora lì. Invece Carlito l’ha preso la Juventus, che con lui ha vinto tre Scudetti di fila”.
Su Andrea Pirlo: “L’abbiamo ceduto troppo presto, è vero. Da allenatore? È un predestinato. Sa tutto del calcio e si applica. Non fallirà”.
Su chi vincerà il campionato di Serie A 2020-2021: “Il campionato quest’anno è una lotteria. Vince chi ha meno Covid-19. Ogni giorno è un bollettino di guerra”.