Milan, intervista Dalot: “Pioli? I numeri parlano per lui”

MILAN, INTERVISTA DALOT – A tutto Diogo Dalot, intervenuto ai microfoni di “Sportweek”.

Il terzino classe ’99 in prestito al Milan, ha parlato della sua nuova squadra e della sua stagione finora. Ecco le sue dichiarazioni, riportate da Okcalciomercato.it, qui sul rapporto con Leao:

“Siamo abbastanza diversi. Lui fuori dal campo è molto più estroverso, e pure in campo io sembro più concentrato. Non che lui non lo sia, lo è in modo diverso. Forse per questo siamo così amici, perché siamo complementari. Io per lui sono quasi una figura paterna: lo tranquillizzo, lo invito a riflettere prima di fare una cosa, ad andarci piano. Gli sto vicino e gli dico quello che va bene o che non va bene. Lui fa il contrario: sostiene che devo essere più sciolto, che non devo preoccuparmi troppo per tutto. Siamo l’opposto uno dell’altro, è divertente”. 

Ha parlato anche di José Mourinho, suo allenatore al Manchester United e connazionale:

Mourinho mi ha lasciato tante cose. Innanzitutto è l’uomo che mi ha fatto salire un gradino, facendomi giocare in un campionato importante e nel trofeo più prestigioso, la Champions. Poi mi ha sempre fatto vedere, spiegandomelo, quello che mi mancava per giocare ai massimi livelli. E mi piace come gestisce il gruppo”.

Milan, intervista Dalot

Invece, sulla bravura di Pioli:

“Mi piace la sua capacità di comunicare con i giocatori, facendo sentire utile e speciale ciascuno, sia che giochi tutte le partite, sia che scenda in campo una volta al mese. Come tecnico sta facendo un lavoro fantastico. La classifica di Serie A parla per lui”.

Dalot finora ha trovato poco spazio nell’11 rossonero, ma lui sapeva già dall’inizio che avrebbe dovuto conquistarsi il posto:

“Quando ho accettato la proposta del Milan avevo un obiettivo più importante di altri, sentire di nuovo il profumo dell’erba. Prima ancora, tornare a considerarmi un giocatore dopo tutti gli infortuni che mi avevano frenato negli ultimi tre anni. Ci sono riuscito. Finora sono sempre stato a disposizione dell’allenatore. Poi volevo dimostrare di meritare di giocare, attraverso il lavoro quotidiano. E anche questo traguardo credo di averlo raggiunto: fino a questo momento ho giocato 16 partite. Mi pare molto positivo”.

Sulla concorrenza con Davide Calabria:

“Da un terzino Pioli vuole equilibrio: compattezza difensiva e capacità di spinta. Rispetto a Calabria io forse sono un po’ più offensivo. Avere caratteristiche diverse è una risorsa: io, Davide e Theo abbiamo qualità differenti e questo è un bene, perché offre all’allenatore possibilità di scelta e aumenta la competitività in allenamento. In un grande club come il Milan la concorrenza alza il livello complessivo della squadra”.

Infine, alla domanda sullo scudetto risponde così:

“Se ci crediamo? E’ normale quando fai tanti punti e nello spogliatoio ci sono giocatori, o ex, vincenti come Zlatan o Bonera e Dida. La cosa importante è mantenere equilibrio. Se ci riusciamo, sono convinto che lotteremo fino in fondo per il titolo”.

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