[df-subtitle]”Ci sarà equilibrio, bella sfida tra Spalletti e Gattuso”[/df-subtitle]

Mancano ormai due giorni all’attesissimo derby di Milano, un derby che si preannuncia essere uno dei più interessanti degli ultimi anni. L’appuntamento è per domenica sera alle 20.30 a San Siro. Anche Federico Giunti, ex rossonero tra il ’99 e il 2001, ha voluto dire la sua in un’intervista rilasciata a Calciomercato.com. Tanti i temi toccati dall’ex centrocampista rossonero, dai derby giocati tra i quali spicca il famoso 6-0, al duello in panchina Spalletti-Gattuso.

Ecco cosa ha detto, partendo dall’analisi della partita di dopodomani: “Credo che la parola chiave sia equilibrio. Non è semplice capire chi potrà avere la meglio, entrambe le squadre sono reduci da un periodo positivo. Vincerà chi saprà sfruttare maggiormente gli episodi. Sarà un derby aperto e spero ricco di gol. L’Inter deve crescere per quanto concerne il gioco di squadra, si basa molto sui suoi solisti. Il Milan all’opposto ha un gioco più fluido ma ha qualcosa in meno dal punto di vista tecnico. Il derby è però una partita che prescinde da questi aspetti, il gap può essere sopperito con la voglia di vincere e in questo Gattuso è un maestro”.

Poi un giudizio sui singoli: “Tra Higuain e Icardi scelgo Higuain, senza dubbio. Tra qualche anno Icardi forse lo raggiungerà ma al momento il Pipita ha qualcosa in più. E’ completo, mentre l’interista deve aiutare di più la squadra. Il Milan ha fatto un salto di qualità importante con Higuain rispetto all’anno scorso, è il centravanti perfetto per i movimenti che chiede Gattuso nel 4-3-3. La vera partita però avverrà in mezzo al campo. Ci saranno degli interessanti duelli per quanto riguarda le posizioni: Nainggolan oscurerà Biglia, quindi il Milan rischierà di dover abbassare il proprio baricentro. Diciamo che entrambi i reparti sono composti da due mediani di contenimento e un terzo centrocampista che agirà più alto. Tutto dipenderà dal gioco delle rotazioni e dalla voglia di correre degli interpreti, anche di coloro che di solito lo fanno meno. Poi ci saranno due centrocampisti per squadra, le mezzali, che dovranno fare la differenza anche dal punto di vista tecnico: Kessie e Bonaventura da una parte e Brozovic, se recupera, e Nainggolan dall’altra. Penso che proprio il belga sia quello che può dare qualcosa in più, sarà lui l’uomo chiave”.

Su Spalletti e Gattuso“Spalletti è un tecnico esperto, conosce le dinamiche del calcio ed è in pista da tanti anni. Ha fatto un ottimo lavoro a Roma e ora sta facendo altrettanto a Milano. E’ più navigato di Gattuso e capisce come si evolve la partita, è più esperto nella lettura dei vari momenti del match. Gattuso però mi ha sorpreso tanto: non per questa stagione, in cui la squadra è stata nettamente rinforzata, ma per la scorsa e per come ha gestito il periodo di difficoltà. Non avrei voluto essere nei suoi panni a Benevento, nel momento del gol del 2-2 di Brignoli. Ma lui non ha fatto proclami e ha continuato a lavorare con forza e in silenzio, come faceva quando giocava. Quest’anno ha avuto una falsa partenza ma la sua squadra gioca bene a calcio”.

Infine, un personale ricordo dei derby giocati con la maglia rossonera: “Io sono stato al Milan per due anni e mezzo e ho avuto la fortuna di giocare cinque derby: quello di ritorno dell’anno dello scudetto e altri quattro nei due anni seguenti. Ne ho giocati due da titolare e li abbiamo vinti entrambi: il primo in rimonta per 2-1, poi c’è stato il 6-0. Quella rimane la ‘partita’ per antonomasia, non era mai successo nella storia che un derby finisse con un punteggio così netto per una delle due contendenti. Il gol del 3-0 mi è rimasto nel cuore e lo ricordo sempre con grande piacere, è qualcosa che terrò dentro di me per tutta la vita, anche perché in quella stagione non abbiamo avuto grandi gioie”.

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