Mercato Milan, la dirigenza rossonera ha portato a termine dieci operazioni, ma gli obiettivi in sospeso restano due: Jonathan David e il vice-Theo

Senza scomodare troppo la storia, in particolare quella dell’età napoleonica, il periodo vissuto dal Diavolo e intercorso tra il 5 giugno e il 1 settembre potrebbe ripercorrere, in parte, quello della Restaurazione. Il giorno seguente all’ultima giornata di campionato, contro il Verona, l’Universo rossonero ha infatti assistito ad un netto rovesciamento delle gerarchie, attraverso la presa di posizione della proprietà di esautorare uno degli Imperatori della storia meneghina, Paolo Maldini, licenziato in qualità di Direttore dell’area Tecnica.

Analogamente, con le dovute proporzioni in campo calcistico, a quanto successo in quegli anni del diciannovesimo secolo, lo Stato maggiore (il Fondo RedBird) ha intrapreso una strada completamente innovativa nella storia del club affidandosi sia a nuove figure, ma non nuovi nomi, quali Moncada e Furlani, ma anche ripercorrendo la continuità con la conferma di Stefano Pioli alla guida della squadra.

In particolare, Maldini era considerato eccessivo accentratore di poteri ed a “netto disagio con le nuove idee di un Team basato sulla collaborazione di tutte le componenti” (Presidente Scaroni docet: 8 giugno 2023). Il licenziamento di colui che aveva conquistato tutti i territori da calciatore e contribuito a riportare il Diavolo a trionfare nei confini nazionali, ha portato, nel pieno regime dell’auto-sostentamento societario, anche alla rinuncia di uno dei generali del battaglione considerato leader del gruppo: Sandro Tonali. Una cessione che, ne sono certo, Maldini non avrebbe mai avallato, ma che si è rivelata tanto dolorosa quanto decisiva per una rivoluzione estiva del mercato con dieci nuovi innesti.

Milan 2023, estate della Restaurazione: per il 2024 Davide e…

Con i settanta milioni di euro milioni incassati dalla vendita del numero 8, designato a vero condottiero per un futuro che non si avvererà mai, nonché lo smantellamento della campagna acquisti condotta da Maldini nel 2022, la nuova dirigenza ha quasi sconvolto la rosa a disposizione di Pioli. Nello specifico, il reparto che ha subito la trasformazione più profonda risulta quello offensivo. A fronte delle cessioni dei vari Saelemaekers, Messias, Origi, De Ketelaere, Rebic e il ritiro di Ibrahimovic, sono arrivati Chukwueze, Pulisic, Romero, Okafor e Jovic, sbarcato a Milanello proprio negli ultimi minuti del mercato.

In realtà, la completa rivoluzione si sarebbe verificata nel caso in cui, la dirigenza, avesse definito l’arrivo del vero obiettivo per il reparto avanzato: Jonathan David. Considerato un cecchino in grado di scardinare le retroguardie avversarie, al netto di un leader della Vecchia Guardia quale Giroud e l’acquisto di Luka Jovic in cerca di rilancio dopo la non esaltante esperienza fiorentina, il centravanti del Lille avrebbe completato la Restaurazione già nell’estate 2023.

Milan 2023, estate della Restaurazione: per il 2024 Davide e…

Il contratto in scadenza nel giugno 2025, da questo punto di vista, renderebbe più che attendibile il nome del ventitreenne canadese, il cui nome è cerchiato in rosso sul taccuino del Diavolo. Secondo quanto appreso, il Milan aveva anche tentato un assalto per il classe 2000 sulla base di un prestito dopo il naufragio della trattativa Taremi, ma ha incontrato il muro innalzato dal Lille.

Alla voce  “acquisti” della società rossonera, a dire il vero, non mancherebbe solamente la classica ciliegina sulla torta nel reparto offensivo, ma anche un vice-Theo Hernandez. Da questo punto di vista, le operazioni sul fronte sinistro sono state bloccate a causa della mancata uscita di Ballo-Tourè, il quale ha accettato la corte del Fulham a mercato “italiano” chiuso.

Perso definitivamente Calafiori, passato al Bologna, il nuovo obiettivo per le prossime sessioni dovrebbe essere Juan Miranda, giovane terzino classe 2000 del Betis Siviglia. Attraverso questi due acquisti, il Diavolo potrebbe colmare le ultime lacune e completare quella Restaurazione che, si spera, possa rilanciare le ambizioni sulle frontiere nazionali e internazionali.

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