MATRI – Alessandro Matri è stato il primo ospite di #CasaSkySport oggi, 6 maggio 2020. Ecco le sue dichiarazioni principali, partendo della rescissione del contratto con il Brescia:
“Ho preso coscienza, uno come me a 35anni se non dimostra il suo valore… avevo delle motivazioni ma non è stato possibile continuare. Sono una fiammella poteva farmi ripartire. Brocchi e il Monza? Ci sentiamo ma ha già sei attaccanti, in Serie B c’è la lista giovani, quindi…”
La sua migliore stagione: “Il primo anno alla Juve è stata la stagione migliore, abbiamo vinto la decima Coppa Italia, mi è rimasta impressa nella testa“.
Sul Cagliari: “Importantissimo, la mia rampa di lancio e una società eccezionale che ha creduto in me. Sono stato preso dal Rimini, mi hanno dato fiducia e mi sono trovato sempre benissimo e nel terzo anno con il mister Allegri è iniziata la mia scalata. Penso sia stato poi normale ambire a misurarsi con grandi squadre e qualche tifoso non lo ha capito. Il gol migliore? Con il Lecce, tra i migliori della carriera“.
Sugli allenatori che Matri ha avuto: “Allegri il mio padre calcistico, mi ha sempre trasmesso fiducia; è il numero uno a sfruttare le caratteristiche che ha. Ho avuto la fortuna di allenarmi con il mister Conte, un altro grandissimo ma con De Zerbi discutevamo su delle scelte, un rapporto odio-amore, un rapporto di stima e lealtà“.
Il Milan: “Sono cresciuto nel settore giovanile, è stata la realizzazione di un sogno. Volevo dimostrare, purtroppo andò male e mi sono forse autocaricato di responsabilità, non gestendo le pressioni che il Milan e San Siro ti danno. Chiesi io al dottor Galliani di andare via. I sei mesi al Milan vorrei provare a rigiocarmeli”.
Il Sassuolo: “Sono approdato quattro anni fa dopo stagioni dove cambiavo squadra. Avevo bisogno di stabilità, mi ha portato sicurezza e voglia di stare in un gruppo. Mi sono sentito veramente a caso“.
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